A Cura di Valentina Busiello:
Benvenuto, ci illustra la sua importante professione fatta di grandi soddisfazioni con alte qualita’ lavorative?
Faro’ una sintesi della mia esperienza professionale e lavorativa, che parte dalla Laurea in Medicina e Chirurgia presso Università degli Studi di Napoli Federico II conseguita nel 1973 con il Professore Coltorti, un grande Medico. Successivamente ho conseguito la Specializzazione in Gastroenterologia Endoscopia Digestiva, e in Semeiotica e Diagnostica di Laboratorio, Ricercatore e poi Professore Associato confermato nel settore disciplinare di Gastroenterologia presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, ex Seconda Università di Napoli; materia che ho insegnato nel corso di Laurea Specialistica in Medicina e nei corsi di Laurea in Scienze Infermieristiche ed in Fisioterapia. Docente del Dottorato di Ricerca di Immunologia ed Oncologia e di Medicina Traslazionale e del Master di Colonproctologia; ho insegnato in 10 Scuole di Specialità. Vi racconto la mia storia: In quell’epoca, da giovanissimo Medico ho sentito la necessità di realizzare qualcosa di diverso, poiche’ in Campania la Gastroenterologia si focalizzava, con grosse competenze, tutta sull’Epatologia, e quindi sulle Epatiti Croniche e la Cirrosi Epatica, per cui mi recai un breve periodo nella città di Bologna presso il Policlinico di Sant’Orsola, ospite dei Professori Giovanni Fontana e Lucio Gullo che si interessavano di patologie del Pancreas, e qui, da neolaureato ho acquisito le prime tecniche diagnostiche, parlo del periodo quando ancora non c’era l’utilizzo dell’Ecografia, della TAC, della Risonanza Magnetica, ecc. In quell’epoca anche l’Endoscopia muoveva i primi passi: era una medicina completamente diversa. La diagnosi soprattutto nelle Pancreatiti Croniche si realizzava con dei test complessi eseguiti su dei prelievi di liquido intestinale mediante sondino naso gastrico ed una procedura di laboratorio molto sofisticata. Rientrai a Napoli con un bagaglio ricco di conoscenze e di esperienza dove ho avuto la possibilita’ di mettere in campo cio’ che avevo imparato, e fui approvato dal Professore Elio Di Simone. Nel 1979, lessi un articolo sulla rivista, The New England Journal of Medicine, di un Medico e Ricercatore, dove scriveva di Ricerca del sangue occulto nelle feci per la diagnosi del cancro del colon, erano proprio le primissime segnalazioni in quell’anno, e su questo argomento subito posi l’attenzione gia’ da giovane Medico quale ero ed in modo completamente autonomo, ponendo gia’ all’epoca, l’accento sul problema alimentare delle fibre. Un giorno presso l’Ospedale Policlinico Vecchio, insieme ad un collega improvvisammo delle interviste a vari passanti, proponendo loro degli argomenti sulla stitichezza, in tanti ritenevano di essere erroneamente stitici effettuando delle terapie con lassativi e solo una piccola percentuale (4%) faceva uso di “Crusca”. Fummo tra i primi a diffondere il discorso sulle Fibre indigeribili e la “Crusca. Quindi, un poco alla volta, tra stipsi e cancro del colon, iniziai ad interessarmi di Colon. In quel periodo andai a Roma per seguire un importante convegno presso il Policlinico Umberto I, La Sapienza di Roma, ed allora cercando il posto dove dovevo recarmi, capitai in un aula, era l’anno 1978-79, dove incontrai un gruppo di Medici e Chirurghi illustri, che avevano creato un gruppo per lo studio del Colon chiamato GISC – Gruppo Italiano per lo Studio del Colon, e così mi iscrissi per mia autonoma iniziativa inserendomi in questo gruppo di studio. Abbandonai il campo del fegato e del pancreas e decisi definitivamente di cercare di diventare un esperto di Colon e di intestino, per cui contemporaneamente seguivo due filoni di ricerca. Incominciare a creare, (parlo dell’anno 1980) un ambulatorio “dedicato” raccogliendo una casistica di malattie infiammatorie intestinali, pubblicando diversi lavori in campo clinico-epidemiologico e ideando e coordinando ricerche policentriche pubblicate su riviste internazionali che mi procurarono una certa notorietà. Dall’altra parte, mi interessai del problema della prevenzione del cancro del colon, e della relativa prevenzione alimentare, nonchè del corretto uso del sangue occulto nelle feci. Partecipai a due gruppi di grande rilievo, il FONCAD (Forza Operativa Nazionale Cancro Apparato Digerente) gestito dall’Istituto Tumori di Milano, ed il GOICC (GRUPPO OPERATIVO ITALIANO CANCRO COLON), partecipando a tutte le iniziative proposte. che si svolgevano. Effettuai in Campania le prime esperienze di screening territoriali del cancro del colon, a Giugliano, Sant’Anastasia e Visciano in sinergia con i colleghi del territorio, ed in alcune fabbriche (ex GTE Marcianise, ex Birra Peroni) in sinergia con i Medici del Lavoro. Debbo dire soprattutto che sono stato uno dei primi in ambito Gastroenterologico ad interessarmi dei Tumori Eredo-Familiari del Colon Retto, studiando tutti i problemi legati alle patologie genetiche piu’ comuni, tipo la Poliposi Adenomatosa Familiare, e il Tumore Ereditario Non Poliposico del Colon, effettuando delle attente valutazioni. Un esempio, mi chiesi: ”quante forme di questa patologia esistono sul territorio? E così seppur non avendo queste grandi forze politiche, realizzai una originale valutazione creando delle sinergie con tutti i maggiori Centri di Endoscopia Digestiva e ponendo loro delle brevissime domande su tutti i casi di cancri del colon che diagnosticavano. Questo permise di redigere un lavoro di grande soddisfazione, pubblicato sulla rivista scientifica Endoscopy. Nel frattempo in Italia nacque la Societa’ AIFEG (Associazione Italiana Fattori ereditari in Gastroenterologia) formata soprattutto da Genetisti e pochi Gastroenterologi, tra cui sono stato uno dei più attivi. Con i colleghi dell’Istituto Tumori Pascale di Napoli (Dottor Rossi) e del Policlinico Federico II (Prof.ssa Izzo) organizzammo due convegni di nicchia, e di grande valore scientifico, dove partecipavano circa 80 professionisti, tra Medici e Ricercatori. D’altra parte ho continuato a raccogliere casistica di malattie infiammatorie intestinali che sarebbero soprattutto la Colite Ulcerosa, e Morbo di Crohn, ed a portare avanti molti lavori di tipo Epidemiologico. Sono Autore di oltre 160 lavori originali su riviste impattate ed oltre 500 comunicazioni a congressi nazionali ed internazionali nonché numerosi capitoli di libri.
Professore Gabriel Riegler, lei è specialista soprattutto sulla prevenzione familiare?
Sono infatti Referente della Gastroenterologia della Vanvitelli per le malattie rare, tra cui i tumori legati alla familiarità, ed altre malattie Gastroenterologiche rare. Referente sulla Celiachia con aspetti Amministrativi, su tutto il territorio Napoletano, collaborando all’Albo nel Registro della Celiachia della Regione Campania importante per poter usufruire dei benefici di Legge, relativi all’approvvigionamento degli alimenti privi di glutine. Le soddisfazioni lavorative e personali le ho avute tutte devo dire, e continuo ad averle. Ho avuto giovani collaboratori al mio fianco davvero in gamba, una grande squadra nell’ambito assistenziale e di ricerca, mantenendo i buoni rapporti con le istituzioni in sinergia con tutte le altre aziende Ospedaliere.
Professore Riegler, lei e’ un importante Ricercatore, ci parla appunto di Ricerca e della sua importanza?
La Ricerca è di fondamentale importanza sia di base che clinica. La mia Ricerca è incentrata su tre linee, quelle del Cancro del Colon (Epidemiologia; fattori di rischio; prevenzione del cancro colo-rettale); delle Malattie Infiammatorie Intestinali (Etiopatogenesi, storia naturale, terapia, prevenzione del cancro); della Patologia del piccolo intestino (Celiachia, Sensibilità al glutine, Permeabilità intestinale ). Ho fatto Ricerca Clinica ed Epidemiologica, quindi a spiegazione dei fenomeni. Un esempio, quanti cancri su totale sono ascrivibili a pazienti con familiarita’, oppure caratteristiche dell’evoluzione di malattie infiammatorie; come sia importante la malattia di Crohn a diagnosi precoce rispetto all’evoluzione della malattia, ecc. Ho pubblicato in collaborazione con Patologi Clinici, con i Genetisti, diversi contributi che mettevano in evidenza la presenza di alcune mutazioni nei pazienti con cancro del colon familiare. Sull’aspetto genetico abbiamo collaborato a Ricerche nazionali con un Coordinatore che faceva capo allora a San Giovanni Rotondo (Doot. Annese), e con lui abbiamo pubblicato vari lavori su questo tema. Titolare di numerosi fondi di Ricerca del MURST. Ho organizzato diversi Convegni Nazionali ed ho attivamente rivestito incarichi elettivi in Organi di Governo Universitari (Consiglio di Amministrazione; Consiglio dell’Azienda Policlinico; Commissione di Ateneo (COMAT); Commissione Biblioteche, Commissione Orientamento) e Consultivi regionali (Segretario subcommissione Tumori intestinali; Commissione consultiva celiachia; Commissioine farmaci biologici). Socio SIGE, AIFEG, SICCR, IG-IBD, SIPAD; Ha fatto parte (2005-2009) del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Gastroenterologia (SIGE) e ancor prima del Consiglio Direttivo della Società Italiana Unitaria di Coloproctologia (SIUCP). Revisore dei Conti della Società Italiana di Patologia dell’Apparato Digerente (SIPAD). Presidente Nazionale del Collegio dei Ricercatori Universitari di Gastroenterologia (CONARIGE) e poi di quello dei Professori Associati (CONAPAGE), nonché Presidente Regionale SIGE. Sul piano assistenziale sono stato responsabile della UOSD di Gastroenterologia – della Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli comprensiva dell’ambulatorio per le malattie Infiammatorie Intestinali del Centro Regionale per la diagnosi precoce dei Tumori dell’apparato digerente e dell’ambulatorio per Celiachia, malassorbimenti ed intolleranze alimentari. In tutto questo, la mia grande soddisfazione sono stati i miei allievi, ne ho avuto diversi che si sono distinti quali responsabili delle malattie infiammatorie intestinali al San Martino di Genova (Dott.Caserta) e a San Giovanni Rotondo (Dott. Bossa), responsabile dell’Endoscopia Digestiva all’Ospedale Maggiore di Bologna (Dott. Bassi). Infine due Professori associati di Patologia Clinica (Prof.ssa Vietri a Napoli ) e di Genetica Clinica (Prof, Ponti a Modena) nonché altri altrettanto meritevoli giovani allievi apprezzati nei loro ambienti lavorativi.