Il Covid non ha fatto solo le vittime dovute all’infezione ma ne ha fatte tantissime anche tra i bimbi
piu’ piccoli, sotto l’anno di vita avendo ‘strozzato’ l’economia
mondiale. Infatti, solo nel 2020, sono oltre 267 mila le vite
rubate alla prima infanzia- classe di eta’ 0-12 mesi – nei paesi
a basso e medio reddito a causa delle ripercussioni economiche
della pandemia, aumentando del 7% la mortalita’ attesa per il
2020 in questa classe di eta’ .
È la stima di Gil Shapira del Development Research Group,
World Bank, a Washington, resa nota sul British Medical Journal
Open.
L’economia globale ha subito una contrazione del 5% nel primo
anno della pandemia, aumentando il numero di persone che vivono
in poverta’ di 120 milioni. Questo ha avuto non poche
ripercussioni sulla salute dei piu’ vulnerabili tra cui, appunto,
i bimbi piu’ piccoli sotto l’anno di vita.
L’impatto in vite umane del tracollo economico causato dal
Covid e’ di gran lunga maggiore rispetto a quello generato dalla
crisi economica del 2008: basti pensare che se a causa di quella
crisi in Africa le morti in eccesso tra i bimbi di 0-12 mesi
sono stimate a circa 28.000-50.000, le ripercussioni economiche
del Covid hanno ucciso solo nel continente africano qualcosa
come 82.239 giovanissime vite in piu’ in un anno.
Inoltre, gli esperti del gruppo di ricerca della Banca
Mondiale hanno stimato che delle 267.208 piccole vittime,
113.141 sono morte in otto paesi del Sud dell’Asia, un terzo di
queste in India (99.642). L’India ha il numero piu’ alto di
nascite annuali (ben 24.238.000), come pure un tracollo
economico particolarmente ampio stimato per il 2020, una
riduzione del PIL del 17,3%.
“Diversi meccanismi sono molto probabilmente dietro a questo
aumento della mortalita’ dei bambini di 0-1 anno di eta’ :
l’impoverimento dei nuclei familiari si traduce in una ridotta
qualita’ della nutrizione e delle cure per i bebe’ e in una
ridotta capacita’ di accesso ai servizi sanitari, inoltre la
crisi economica potrebbe anche influenzare la quantita’ e la
qualita’ dei servizi offerti dai sistemi sanitari”, scrivono gli
autori del lavoro. E si tratta solo di una visione parziale
delle vittime indirette del Covid, infatti “mentre noi ci siamo
concentrati sull’impatto della crisi economica generata dalla
pandemia sui bebe’ , sono stati sicuramente colpiti anche altri
gruppi vulnerabili”, continuano. E comunque questo studio ha
valutato solo l’impatto a breve termine della crisi causata
dalla pandemia.
“Mentre i paesi continuano nei loro sforzi per prevenire e
trattare il COVID-19 – concludono – dovremmo anche considerare
di allocare risorse per stabilizzare i sistemi sanitari e
rafforzare le reti di sicurezza sociale al fine di mitigare le
conseguenze economiche, sociali e umane della pandemia”,
concludono.