Aumentano gli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti: nel primo semestre dell’anno si
contano 110 episodi (+11% rispetto all’analogo periodo dell’anno
precedente, quando se ne erano registrati 99), di cui 18
riconducibili a contesti di criminalita’ organizzata (16%), 36 a
contesti politico/sociali (33%) e 56 riferibili ad altre
fattispecie (51%). Il dato e’ emerso nel primo seminario
organizzato a Roma dalla Direzione centrale della Polizia
criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza e dal
Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
Le intimidazioni avvenute tramite web ammontano a 55, pari al
50% del totale.
Le regioni che hanno fatto registrare il maggior numero di
eventi sono Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana ed Emilia
Romagna. Si registra anche un significativo aumento delle
giornaliste minacciate.
Il vicedirettore generale della Pubblica sicurezza Vittorio
Rizzi, ha spiegato che il fenomeno “e’ costantemente
all’attenzione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese”. Il
prefetto ha inoltre ribadito la necessita’ che il cronista
denunci sempre gli atti intimidatori alle forze di polizia, “al
fine di individuare i cosiddetti ‘leoni da tastiera’ che sulla
rete si nascondono spesso dietro un nickname.