Dopo mesi di astinenza dovuta alla chiusura causata dalla pandemia, sono necessarie “con urgenza”
misure per evitare, nei giocatori con dipendenza, l’effetto
boomerang dettato dalla riapertura delle sale scommesse e da
gioco. Ad allertare le Regioni e’ una nota del Ministero della
Salute, che sottolinea le preoccupazioni per la ripresa a regime
delle attivita’ di gioco d’azzardo, indicando una serie di
“stringenti raccomandazioni” e mettendo anche in guardia anche
dal rischio di diffusione del coronavirus. Questi luoghi al
chiuso molto frequentati, in cui si somministrano alcolici ed e’
consentito il fumo, presentano, infatti, “notevole complessita’
nella prevenzione del contagio”.
Ammonta a oltre 110 miliardi di euro, solo nel 2019, il volume
del denaro legato al gioco d’azzardo, e a muoverlo e’ , secondo le
stime dell’Istituto Superiore di Sanita’ , una popolazione di
circa 5,2 milioni di giocatori abitudinari di cui circa 1,2
milioni sono considerati problematici, ovvero con dipendenza. A
sollecitare un intervento, sono stati gli esperti
dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco
d’azzardo che nei giorni scorsi hanno esaminato le implicazioni
del riavvio a pieno regime, dal primo luglio scorso, dei locali
con attivita’ di gioco che prevedono vincite in denaro. In questi
mesi, si legge, “i giocatori hanno avuto una inattesa remissione
del sintomo per la forzata interruzione della presenza dei punti
di gioco”. Mentre le famiglie “hanno visto attenuarsi il carico
di problematiche anche di natura economica innescate dalle
condotte del familiare con dipendenza”. Ora, “la riapertura
dell’intera rete del gioco d’azzardo con supporto fisico si
cumulera’ con l’avvenuto incremento del gioco online registrato
nei mesi del lock down, accentuando ancora di piu’ le conseguenze
negative del balzo dell’offerta prevista dal primo luglio”. Per
questo, “dopo la forzosa astinenza si ritiene necessario
adottare con urgenza misure a tutela della salute pubblica”.
Inoltre, “l’acuta preoccupazione” denunciata
dall’Osservatorio, riguarda anche i rischi connessi al contagio
da Sars-cov-2. Questi esercizi, infatti, precisa la nota, “si
svolgono quasi esclusivamente in spazi confinati e presentano
una notevole complessita’ nella prevenzione del contagio anche
per l’utilizzo di superfici di contatto promiscuo”, ma anche per
la difficolta’ di “utilizzo di mascherine in relazione al consumo
di bevande e al fumo di tabacco”. Un “ulteriore elemento di
complessita’ ” sottolineata gia’ dal Comitato tecnico-scientifico
per l’emergenza Covid a febbraio 2021, che fa si’ che questi
locali “di aggregazione al chiuso” abbiano “una classificazione
del rischio di livello medio alto”.Per “prevenire i gravi
rischi correlati alla riapertura”, le indicazioni prevedono tra
l’altro: ispezioni preventive dei locali adibiti al gioco con
riferimento a spazi, illuminazione, aerazione, rispetto delle
distanze e degli obblighi di mascherina; gradualita’ nella
rimessa in funzione dei sistemi con verifiche preventive da
parte delle Asl; sospensione delle somministrazioni di bevande
alcoliche e dell’uso di tabacco “ovunque compreso nei locali
disponenti di sistemi di areazione”.