“ Una manifestazione decisamente sottotono, anche rispetto alle aspettative sbandierate attraverso i mass media dagli organizzatori oltre che rispetto alle edizioni precedenti – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. In definitiva si è risolta nella consueta passeggiata del sabato sera, lungo l’asse che da piazza degli Artisti porta a piazza Vanvitelli, attraverso via Luca giordano e via Scarlatti, incrementata dalla presenza di alcune migliaia di adolescenti provenienti dagli altri quartieri partenopei, e alla quale volutamente non hanno partecipato i vomeresi, confidando che finalmente gli organizzatori comprendano l’inutilità o peggio la nocività d’iniziative del genere “.
“ Anche se i soliti disinformati – continua Capodanno – si sbracceranno per enfatizzare il successo di un’iniziativa che i residenti del quartiere collinare hanno non hanno mai avallato, augurandosi invece che, questa volta, dopo l’insuccesso di quest’ultima edizione, si scriva la parola fine a una manifestazione del tutto improduttiva, che tra l’altro priva i residenti dell’area pedonalizzata della possibilità di entrare e uscire con i propri automezzi, dal sabato sera fino a notte inoltrata “.
“ Un grande flop – sottolinea Capodanno -, non solo per la scarsa partecipazione con poche decine di migliaia di persone e con la maggior parte delle strade praticamente deserte, se si esclude l’asse Giordano, Scarlatti, Vanvitelli , ma anche perché doveva rappresentare, almeno nelle intenzioni, un’occasione per favorire le attività economico-commerciali in un momento estremamente difficile del settore. Il risultato è stato invece che la maggior parte dei commercianti vomeresi, anche alle luce delle pessime esperienze pregresse, non ha creduto alla bontà di un evento organizzato peraltro di sabato quando già l’affluenza è superiore a quella degli altri giorni, e senza particolari incentivazioni a fronte di ulteriori costi da sostenere per tenere aperti gli esercizi oltre il consueto orario. Sicché, a fine giornata, hanno abbassato le saracinesche come negli altri giorni, alle 20:00. In strade come via Luca Giordano e via Scarlatti si contavano sulle punte delle dita di una mano i negozi aperti, nelle traverse ancora di meno. Alle 22:00 poi hanno chiuso quasi tutti. Evidentemente coloro che parlano di un successo dell’iniziativa dal punto di vista commerciale, o non hanno partecipato alla manifestazione o sono in palese malafede. Li invito a documentarsi osservando anche le immagini pubblicate all’hashtag #notteneravomero “.
“ Appare chiaro – prosegue Capodanno -, che non si reputa da parte degli esercenti a posto fisso che manifestazioni puntuali di questo tipo, isolate da un contesto più ampio e generale da programmare nel tempo, possano risollevare una situazione determinata dalla grave crisi che attanaglia in generale il terziario commerciale, se si eccettua il settore dei pubblici esercizi, quali bar, ristoranti e sfizioserie “.
“ Di fatto – puntualizza Capodanno -, queste sporadiche iniziative, che nascono evidentemente solo per il successo numerico, per la quantità e non certo per la qualità delle presenze, favoriscono solo l’ambulantato d’occasione che riesce a raggranellare, come nelle sagre paesane, vendendo prodotti alimentari, preparati per strada, anche in precarie condizioni igienico-sanitarie, una manciata di quattrini sufficiente per sbarcare il lunario, non dovendo peraltro sostenere gli oneri e le spese del commerciante a posto fisso. Anche in questa notte per la legalità al Vomero, come nelle precedenti edizioni della notte bianca, si sono visti tanti “bancarellari” e, come nelle sagre paesane, non mancava lo zucchero filato, il popcorn, il torrone e finanche il tirassegno. Non mancavano neppure i venditori di bibite contenute, insieme a pezzi di ghiaccio, in contenitori di plastica posti su trabiccoli a ruote. Il tutto, evidentemente, favorito dalla mancanza dei necessari controlli, che pure erano stati assicurati alla vigilia dell’iniziativa“.
“ In conclusione una manifestazione che si è palesata, ancora una volta, come un vero e proprio disastro – conclude Capodanno -. A questo punto non resta che sperare che si tratti dell’ultima edizione di un evento che, come dimostrano i fatti, non ha proprio nulla da spartire con la legalità, quella praticata ovviamente e non quella meramente parolaia. Evento che, come un boomerang, rischia di ritorcersi in negativo nei confronti di chi sperava di poterlo utilizzare come passerella elettorale in vista delle oramai prossime elezioni amministrative “.