Falco (Corecom Campania): “Prosegue l’impegno per informare i ragazzi su come navigare nel ‘mare di internet’ senza rimanere impigliati nella rete” Seminario di @scuolasenzabulli all’oratorio “Chiara Luce” della parrocchia di San Michele Arcangelo di Marcianise (Ce)

I ragazzi dell’oratorio “Chiara Luce” della parrocchia di San Michele Arcangelo di Marcianise (Ce) sono stati protagonisti della campagna 2021 promossa dal Corecom Campania sull’educazione digitale e la prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo
“Siamo impegnati con una intensa attività di informazione per far comprendere ai giovani i pericoli della rete e per spiegare come utilizzare correttamente i social network”. Lo ha detto Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio regionale della Campania, a margine del seminario di @scuolasenzabulli.
“Un lavoro capillare fatto di incontri, dibattiti e confronti, da remoto e in presenza, finalizzati a offrire gli strumenti adeguati per riconoscere i pericoli e evitarli. Su questo punto il tema dell’educazione digitale è fondamentale. Non solo per gli studenti – ha aggiunto Oliviero – ma anche per le loro famiglie, che devono essere protagoniste di questa attività di controllo e prevenzione, avendo i mezzi e le conoscenze giuste per svolgere questo delicato compito. Alle istituzioni spetta provvedere al resto, in termini di rafforzamento della rete sociale che offra protezione e tutele adeguate”.
A confermare l’impegno del Consiglio Regionale della Campania anche l’intervento di Domenico Falco (presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni): “Abbiamo distribuito, nel corso di questi anni, una preziosa guida articolata in dieci punti a migliaia di studenti della nostra regione per aiutarli a navigare nel ‘grande mare’ di internet senza rimanere impigliati nella ‘rete’. Una campagna che ha riscosso molte adesioni, come dimostrato dall’altissimo livello di partecipazione e dalle richieste delle scuole e degli oratori coinvolti di proseguire questa attività formativa in modo continuativo. Saremo sempre al fianco dei nostri giovani, insieme alla rete istituzionale che abbiamo costruito con le forze dell’ordine e i professionisti che ci coadiuvano in questo percorso”.
La voce dei ragazzi dell’oratorio “Chiara Luce” è stata portata da Antimo Aruta, responsabile del campus e collaboratore del parroco don Paolo Dello Stritto: “I ragazzi dell’oratorio sono sensibilizzati su questi temi che vivono quotidianamente sulla loro pelle. Chiedono sempre di essere informati e dimostrano grande maturità. Noi cerchiamo di dare quante più informazioni è possibile sul corretto utilizzo dei social. Il web è una risorsa preziosa che nasconde anche diverse insidie. Su questo dobbiamo lavorare per aiutare i nostri ragazzi a non perdere mai di vista l’importanza delle relazioni sociali”.
L’importanza del ruolo della famiglia è stata sottolineata anche da Ivana Nasti, direttore del Servizio ispettivo dell’Agcom: “I genitori svolgono un ruolo fondamentale nell’indirizzare i figli verso il corretto uso delle risorse digitali. Non solo un ruolo di monitoraggio bensì anche di indicazione del corretto rapporto con questi mezzi di comunicazione digitale. Invitando i ragazzi a non perdere mai di vista l’importanza delle relazioni reali quelle che costruiscono la personalità e i rapporti con gli altri”.
Particolarmente toccante la testimonianza di un seminarista presente all’incontro, che ha raccontato ai ragazzi la sua personale esperienza di vittima del bullismo: “Sono stato fortunato perché ho trovato la forza di denunciare e persone disposte ad ascoltarmi e aiutarmi ad uscire dalla solitudine e dall’isolamento in cui ero caduto. Ai ragazzi dico, parlate sempre con chi vi sta accanto, perché solo così è possibile riuscire a sconfiggere il male”.
Un’analisi degli aspetti più nascosti del bullismo e del cyberbullismo ha caratterizzato gli interventi dei professionisti a supporto del Corecom in questa attività di prevenzione.
“Ci troviamo di fronte al problema che tutti vogliono avere il proprio momento di notorietà utilizzando i social – ha affermato Monica Terlizzi, psicologa e psicoterapeuta – adottando comportamenti scorretti e aggressivi pur di arrivare al risultato. La popolarità, l’essere famosi, non può essere un modello. I ragazzi tendono a dimenticare che gli altri sono persone reali e tendono a trattarli come oggetti o entità virtuali. Non è così. Le ripercussioni nella vita reale sono serie. Prendere in giro, bullizzare il prossimo, tendono a isolare le persone. I ragazzi devono sapere come comportarsi quando si trovano di fronte a questi casi. E quando non ci si rende conto fino in fondo di che cosa accade, è bene che si rivolgano a genitori, insegnanti, educatori. Privilegiare le relazioni reali aiuta a proteggersi da fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Ma ciò che conta più di tutto per sconfiggere questo male è che non bisogna restare in silenzio”.
Rossella Cappabianca, sociologa dell’Ans Campania, ha esortato i ragazzi partendo dalla sua esperienza professionale con gli studenti: “Vado spesso nelle scuole e riscontro diversi problemi di bullismo. A caratterizzarle è una realtà virtuale che è in grado di condurre la nostra vita senza che spesso ce ne accorgiamo. Trovo molto apprezzabile ciò che fa l’oratorio lavorando per ritrovare l’autenticità delle relazioni tra ragazzi. E’ questo che ci conduce ad avere i giusti comportamenti nei confronti del prossimo. Nella realtà digitale spesso ci sentiamo persi, soli. Bisogna mettere in campo progettualità a lungo raggio per coinvolgere i professionisti nelle scuole a supporto del corpo docente per educare non solo gli studenti ma anche gli adulti ad affrontare queste criticità”.
Hanno contribuito alla realizzazione dell’incontro con i giovani Giuseppe Tartaglione, Antonella Scaldarella e
Andrea Ferone.