Si terranno nei giorni 19, 20, 21, 22, e 23 di maggio 2021, le operazioni di scansione dei fondali del lago d’Averno, così come previsto dal protocollo di intesa siglato tra i partner dell’iniziativa; il Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei, l’Associazione Vela Latina di Monte di Procida e la Idrosfera s.n.c. e con il Patrocinio morale del Comune di Pozzuoli e del Comune di Monte di Procida.
Grazie all’utilizzo di strumentazione avanzata – quali eco scandaglio Multibeam, Sediment Echo Sounder, campionature d’acqua, ecc. – i ricercatori del progetto, battezzato “Operazione Avernum”, saranno a breve in possesso di dati scientifici atti a realizzare un modello morfo-batimetrico dei fondali del celebre lago flegreo, ritenuto in antichità, com’è noto, la Porta degli Inferi e che nei secoli ha continuato ad affascinare tutti; dai viaggiatori del Grand Tour ai letterati di ogni latitudine.
Questa, la descrizione dell’iniziativa attraverso le parole dei protagonisti.
“È una svolta epocale per la conoscenza di questi antichissimi luoghi» afferma con toni entusiastici il Presidente dell’Ente Parco arch. Francesco Maisto. Per la prima volta nella storia il lago d’Averno, il simbolo più ermetico dei Campi Flegrei, sta per aprire lo scrigno dei suoi ricordi alla comunità scientifica. Non sarà facile strappare al lago i suoi segreti – continua Francesco Maisto – siamo principalmente alla ricerca di elementi che ci consentano di accrescere la nostra conoscenza sugli aspetti ambientali del lago, il quale, lo ricordo, è un’Area Protetta non solo dalla Regione Campania ma anche dalla Comunità Europea, ma non è escluso che dal fango depositatosi nel corso dei secoli possa emergere qualche elemento importante dal punto di vista vulcanologico o storico.”
“Finalmente prende forma un’idea ed un sogno accarezzato da anni dalla nostra associazione” dice Antonio Pugliese, presidente di Vela Latina Monte di Procida, “il lago d’Averno ha sempre suscitato un impatto emotivo notevole e continua ad essere uno stimolo dell’immaginazione per chiunque gli si avvicini”.
“Attraverso strumentazione avanzata non invasiva e con l’ausilio di un particolare sonar – conclude Francesco Saggiomo di Idrosfera – otterremo dei modelli con cui si indagheranno gli strati di sedimento, alla ricerca di “indizi” scientifici sepolti e ben conservati nei fanghi anossici di cui presumibilmente sono composti i primi strati del fondo.”