Neuropsichiatrie piene, disturbi d’ansia, anche i maschi afflitti da disturbi alimentari, che
risultano quadruplicati. Sono gli effetti del primo lockdown su
bambini ed adolescenti. Lo ha detto la Garante per l’Infanzia e
l’Adolescenza Carla Garlatti in una intervista a Rai Radio1
all’interno della trasmissione “Che giorno e’ “.
“I bambini sono stati assolutamente dimenticati – ha detto –
soprattutto nel primo lockdown tanto e’ vero che hanno dovuto
loro stessi far sentire la loro voce con le risse o con altri
comportamenti provocatori. Racconto un episodio banale ma
significativo: durante il primo lockdown avevo osservato in un
gruppo whatsApp che avevo con gli amici, che si poteva portar
fuori il cane per fare il giro dell’isolato ma non si potevano
portar fuori i bambini. E questo mi sembrava una cosa assurda.
Nessuno mi ha sostenuta, tutti hanno detto che era una cosa
giusta, che era cosa vera. Da qui mi sono resa conto di come ci
fosse poca percezione di cosa significa chiudere dei ragazzini
in casa, privarli di tutto, della socialita’ , dei momenti di
condivisione, portali conseguentemente ore e ore al computer con
tutte le insidie che questo comporta”..
“Non solo, ma i ragazzini in casa molte volte – ha proseguito
– si sono trovati delle situazioni di convivenze con famiglie
disfunzionali, fortemente problematiche, privati quindi di una
valvola di sfogo. Ed ancora i figli dei genitori separati che
per lungo tempo non hanno potuto avere contatti con l’altro
genitore. Questo si e’ tradotto in un malessere, di cui ora
stiamo vedendo i risultati perche’ le neuropsichiatrie hanno i
letti tutti occupati. I bambini, e non solo gli adolescenti
hanno sviluppato disturbi di ansia e di preoccupazione, perche’
hanno assorbito la paura dei genitori della perdita del posto di
lavoro, la preoccupazione per i parenti piu’ anziani e non quando
addirittura hanno vissuto dei lutti. Quindi abbiamo le
neuropsichiatrie piene, un aumento dei disturbi alimentari molto
significativo. Ed anche i maschi, che in genere sono meno
soggetti a soffrire di anoressia e bulimia invece c’e’ stata una
quadruplicazione dei casi, sempre in numero inferiore alle
bambine, ma anche i maschi cominciano a soffrire di questi
disturbi, quindi una situazione molto difficile su cui puntare,
fare e prestare attenzione”.
Sul che cosa si sarebbe dovuto fare, Garlatti ha aggiunto:
“Avere una maggiore attenzione nei confronti dei minori: tipo
consentire al minorenne di vedere il genitore con il quale non
convive, poter uscire, andare nei parchi. Trovare delle forme di
socialita’ , una scuola in sicurezza perche’ la questione della Dad
e’ stata molto penalizzante per i ragazzi. Nonostante gli sforzi
dei professori, sappiamo che non tutti hanno potuto usufruirne,
che c’ e’ stata una dispersione scolastica che in certe regioni
ha raggiunto punte molto, molto allarmanti. Mi rendo conto che
con il senno di poi e’ molto facile, ma l’errore e’ stato di
averli dimenticati completamente. Adesso no, ma nel primo
lockdown – ha concluso – sono stati proprio dimenticati.