Un “uomo e un artista moderno, papa’ guardava sempre avanti, era affascinato dagli artisti
contemporanei e aveva uno sguardo particolarmente attento a cio’
che era nuovo e diverso. Si diceva ‘questo non l’ho mai fatto’,
e si metteva alla prova”. Parola di Ricky Tognazzi, che con
l’ANSA parla del padre Ugo Tognazzi (a pochi giorni da quello
che sarebbe stato il 99/o compleanno), in occasione del
palinsesto che ha realizzato in omaggio per Domenica con su Rai
Storia, in onda domani dalle 14 alle 24. “Centoventi film e 50
anni di carriera sono difficili da sintetizzare persino nel
palinsesto di una giornata – spiega -. Abbiamo tentato di
rilevare sfaccettature di un percorso che passa attraverso la
nascita della televisione e incontri come quelli con Raimondo
Vianello, Walter Chiari o Marco Ferreri”. Un racconto costruito
su “miei brevi interventi ma soprattutto con Tognazzi che
racconta Tognazzi, attraverso le sue interviste”. E’ “un gioco
di specchi variegato e caleidoscopico. Non e’ stato facile
scegliere, il materiale e’ tantissimo, ma penso che abbiamo
tracciato un viaggio bello e di qualita’ “.
Ad aprire l’omaggio e’ un “Album personale” del 1954, con le rare
immagini di Tognazzi, dall’Accademia filodrammatica frequentata
nel dopolavoro fino al teatro di rivista. Il ritratto prende
forma tra programmi, varieta’ , interviste e partecipazioni tv,
dagli anni ’50 agli anni ’80 e grazie a tre film: Ultimo Minuto
di Pupi Avati (1988), e due opere di Ettore Scola, Il
commissario Pepe (1969) e La Terrazza (1980) . “Ultimo minuto e’
uno degli ultimi film di papa’ . Dietro c’e’ il racconto di due
persone, Ugo e Pupi che si sono volute molto bene. Papa’ gia’ non
stava bene, aveva una forte depressione in quel periodo anche se
nel film, che e’ molto bello, non emerge. La malinconia che lui
aveva dentro era celata dalla sua vis comica, ma chi gli era
vicino conosceva il ‘malincomico’ – sottolinea Tognazzi -. Ho
scelto anche La Terrazza e Il commissario Pepe perche’ l’incontro
con Scola e’ stato molto significativo per papa’ e anche per me.
Ettore era il maestro dei maestri. La Terrazza rappresenta anche
le scelte difficili nella carriera di Ugo ed e’ uno dei film piu’
raffinati di Ettore. Invece Il commissario Pepe e’ stata una
delle prime grandi occasioni per interpretare un personaggio di
spessore. A differenza di altri colleghi, papa’ non si e’ mai
seduto sugli allori. Le sue scelte “tra fine anni ’60 e gli anni
’80 rispecchiano un suo grande vigore culturale. Penso ad
esempio all’incontro con Ferreri, quale produttore oggi avrebbe
il coraggio oggi di fare quei film”.
Nel 2020 ricorreva il trentennale della morte di Ugo Tognazzi e
nel 2022 si celebrera’ il centenario dalla nascita: ” Speriamo di
riuscire a fare qualcosa di bello e particolare anche l’anno
prossimo, non posso anticipare nulla ma c’e’ in cantiere una
sorpresa”. Intanto tra gli omaggi dell’anno scorso, c’e’ stato
quello di Torvajanica – la localita’ di mare vicino Roma da lui
amata, ndr – la rassegna di incontri e proiezioni Ugo pari 30
“che sta portando un bello strascico, perche’ ora su iniziativa
del comune di Pomezia stanno restaurando il teatro storico e
hanno deciso di farci all’interno una scuola di recitazione.
Speriamo di riuscire a portare avanti questo bellissimo
progetto”.
Ricky Tognazzi parla di Domenica con, mentre e’ in pieno
montaggio di Svegliati, amore mio, nuova fiction per Canale 5
con Sabrina Ferilli scritta e diretta da lui e Simona Izzo:
“Tornare al lavoro in pandemia e’ stata un’avventura, all’insegna
dell’emozione di poter tornare sul set, ma anche dalla cautela e
del rispetto della salute di tutti quanti., Abbiamo lavorato
tutti con grande attenzione e ce l’abbiamo fatta. Il problema
del set e’ risolto, ma non lo e’ la fruizione dei film, vista la
chiusura di cinema e teatri. Allo spettatore manca ‘cibo per
l’anima'”.