Arrivato nella basilica vaticana per la Messa della Notte di Natale. La celebrazione, a seguito delle misure anti-Covid, si svolge con un numero contingentato di fedeli, circa 200 in una
basilica che normalmente ne contiene 7mila. La Messa e’ stata poi
anticipata alle 19.30 per consentire a tutti di tornare a casa
entro le 22, orario in cui comincia il cosiddetto ‘coprifuoco’.
Quest’anno le emittenti collegate per la Messa sono 120,
mentre per l’Urbi et Orbi di domani alle 12 sono previsti almeno
150 enti collegati a cui si aggiunge il pubblico dei fedeli che
seguira’ le celebrazioni attraverso Internet. Oltre all’offerta
plurilinguistica dei commenti, si aggiunge, come gia’ avvenuto
durante le celebrazioni del Triduo Pasquale, un servizio di
traduzione in Lingua dei Segni per le persone con disabilita’
uditive e comunicative. “Il Figlio di Dio e’
nato scartato per dirci che ogni scartato e’ figlio di Dio. È
venuto al mondo come viene al mondo un bimbo, debole e fragile,
perche’ noi possiamo accogliere con tenerezza le nostre
fragilita’ “. Lo ha detto il Papa nell’omelia della Messa di
Natale. “Anche con noi Dio ama fare grandi cose attraverso le
nostre poverta’ . Ha messo tutta la nostra salvezza nella
mangiatoia di una stalla e non teme le nostre poverta’ : lasciamo
che la sua misericordia trasformi le nostre miserie!”, ha
aggiunto il Papa. La fame di successo ci
lascia il vuoto dentro. Lo ha detto il Papa nell’omelia della
Messa della Notte di Natale. “Abbiamo bisogno di lasciarci
attraversare dal suo amore gratuito, dal suo amore instancabile,
dal suo amore concreto. Quante volte invece – ha sottolineato
Papa Francesco -, affamati di divertimento, successo e
mondanita’ , alimentiamo la vita con cibi che non sfamano e
lasciano il vuoto dentro!”. “Insaziabili di avere, ci buttiamo
in tante mangiatoie di vanita’ , scordando la mangiatoia di
Betlemme. Quella mangiatoia, povera di tutto e ricca di amore,
insegna che il nutrimento della vita e’ lasciarci amare da Dio e
amare gli altri. Gesu’ ci da’ l’esempio: Lui, il Verbo di Dio, e’
infante; non parla, ma offre la vita. Noi invece parliamo molto,
ma siamo spesso analfabeti di bonta’ “, ha commentato il
Pontefice.