Il 25 dicembre, nelle chiese di San Severino e Sossio, San Marcellino, S. Maria delle Grazie a
Toledo e S. Maria di Costantinopoli, a Napoli, la Comunita’ di
Sant’Egidio festeggera’ il Natale con i poveri nel rispetto delle
norme anti-covid. “I senza fissa dimora raggiungeranno questi
luoghi alla spicciolata, nell’orario che indicheremo a ciascuno,
per lo scambio degli auguri, la consegna di un pacco dono e del
pranzo natalizio da asporto” spiega Antonio Mattone, portavoce
della Comunita’ . A San Severino e Sossio, alle 13, interverra’ il
cardinale Crescenzio Sepe mentre la cantante Marina Bruno,
accompagnata dal chitarrista Gianni Migliaccio, eseguira’ alcuni
canti natalizi della tradizione napoletana.
Nella stessa giornata partiranno piccole carovane che
raggiungeranno altri senzatetto, gli anziani isolati, i poveri
sparsi nella citta’ . Nella zona flegrea un furgone guidato da
Babbo Natale distribuira’ pranzi da asporto e doni ai poveri
della zona. Il primo piatto sara’ preparato dai ragazzi
dell’istituto di Nisida, che da anni cucinano per i senza dimora
dei Campi Flegrei. Altre distribuzioni verranno fatte nei giorni
precedenti e successivi al Natale: raggiungendo 1.000 persone
che vivono per strada. Inoltre, 1.200 anziani poveri e 1.500
famiglie in difficolta’ , in continuita’ con l’aiuto alimentare che
la Comunita’ sta fornendo a partire dal primo lockdown,
riceveranno a casa un pacco regalo natalizio.
I 200 bambini delle Scuole della pace riceveranno libri in
dono e prepareranno dei biglietti di auguri che verranno
consegnati assieme ai doni agli anziani in istituto, tra i piu’
colpiti dalla pandemia.Durante i giorni del Natale sono previste
altre iniziative ad Aversa, Salerno, Benevento e in diverse
localita’ della Regione. Tutti i detenuti delle carceri di
Poggioreale, Secondigliano e Pozzuoli riceveranno un piccolo
pacco con generi di conforto.
“In questi giorni tanti si chiedono come sara’ il Natale
quest’anno. La Comunita’ di Sant’Egidio – afferma Mattone – sta
preparando un Natale diverso, ma con gli amici, il calore, la
gioia di sempre. Anzi di piu’ . Perche’ , se attorno a noi aumentano
la poverta’ e lo spaesamento, cresce anche la solidarieta’ . Non
potremo fare i tradizionali pranzi con i poveri come negli anni
scorsi, tuttavia cresce il nostro impegno e la creativita’
affinche’ la festa di Natale – nel rispetto delle norme sul
distanziamento e di tutte le precauzioni necessarie a prevenire
la diffusione del virus – raggiunga tutti: chi e’ piu’ in
difficolta’ , chi e’ povero e solo, chi e’ senzatetto, chi e’ anziano
e sente il peso dell’isolamento, i tanti che, forse per la prima
volta nella vita, si sono trovati a dover chiedere aiuto perche’
impoveriti dalla crisi. In questi mesi, accanto la crescita
della poverta’ , c’e’ stata anche una crescita parallela della
solidarieta’ . Una moltiplicazione delle forze del volontariato e
della societa’ civile. Un segnale molto importante, che ha
coinvolto giovani e giovanissimi, sportivi, professionisti,
semplici cittadini”.
Anche senza tavolate e abbracci, la Comunita’ di Sant’Egidio
prepara “un Natale ricco di calore per i piu’ fragili. Viene
Natale, ed e’ davvero una luce in questo tempo reso difficile
dalla pandemia, quella luce che da gioia e speranza a esistenze
segnate dalla sofferenza e da vecchie e nuove poverta’ . Il segno
di una citta’ piu’ umana che non lascia indietro nessuno” conclude
Mattone