l prossimo 18 dicembre 2020, in un incontro che si svolgera’ in modalita’ telematica a partire dalle
ore 12.30, sara’ presentato il nuovo PDTA (Percorso Diagnostico
Terapeutico Assistenziale) varato dall’Azienda Ospedaliera
Universitaria Federico II di Napoli (delibera aziendale n.
935/2020) per la prevenzione e il trattamento dell’ osteoporosi.
Fondato sulla buona pratica clinica della “medicina patient
oriented”, cioe’ rivolta al paziente come centro di valori e di
bisogni, il PDTA punta a garantire i migliori percorsi
diagnostici ed assistenziali ai pazienti che rischiano o
soffrono di osteoporosi e dunque sono a maggior pericolo di
fratture da fragilita’ grazie alla creazione di una sinergia fra
medici di medicina generale, specialisti del territorio ed
esperti delle strutture ospedaliere di diversa competenza.
Il nuovo Piano diagnostico e terapeutico punta tra l’altro a:
– migliorare l’accessibilita’ alle prestazioni specialistiche in
relazione alle diverse fasi della malattia;
– assicurare un’organizzazione coordinata ed integrata dei
diversi livelli specialistici e delle cure primarie, con
appropriati criteri per la prescrizione di esami diagnostici, ed
individuazione precoce dei pazienti a rischio;
– favorire la collaborazione tra i diversi specialisti coinvolti
nella diagnosi e cura della patologia;
– ridurre l’impatto della malattia sia in termini di costi
sociali che di costi sanitari, con una riduzione della necessita’
di ospedalizzazione particolarmente necessaria nell’attuale fase
di emergenza pandemica.
L’approvazione del PDTA della AOU Federico II, pertanto, in
ragione dell’attuale periodo di emergenza sanitaria, assume una
rilevanza ancora piu’ pregnante: l’osteoporosi e’ infatti una
malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da una
riduzione della massa ossea e da alterazioni qualitative
dell’apparato scheletrico che determinano una compromissione
della capacita’ di resistenza, la cui incidenza aumenta con l’eta’
comportando un elevato rischio di fratture, con conseguente
necessita’ di ospedalizzazione e costi altissimi in termini di
salute e qualita’ della vita prima ancora che di budget
sanitario. Basti considerare che in caso di rottura del femore
la mortalita’ e’ del 5% in fase acuta per salire tra il 15 e il
25% nei dodici mesi successivi all’evento.
Ben il 20% dei pazienti, inoltre, perde completamente la
capacita’ di camminare e solo il 30-40% recupera la piena
autonomia.
In Italia, secondo le stime, oggi sono circa 4,5 milioni le
persone affette da fragilita’ ossea di cui 1 milione uomini e ben
3,5 milioni donne che hanno un rischio quasi 4 volte superiore
di contrarre la patologia a causa del calo di estrogeni dopo la
menopausa.
Alla stesura del PDTA, che e’ frutto di un lungo lavoro iniziato
con il progetto “Osteonet”, hanno lavorato i maggiori esperti
della Federico II: fisiatri, reumatologi, ortopedici, geriatri,
ginecologi, endocrinologi, neurochirurghi, dermatologi,
nefrologi, etc che prenderanno parte ai lavori del 18 dicembre.
Con il Direttore Generale della AOU Federiciana Anna Iervolino
ed il Direttore Sanitario Emilia Anna Vozzella, il Consigliere
dell’Ordine dei medici di Napoli Prof. Mario Delfino, saranno
presenti il presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia
federiciana Maria Triassi che per prima ha promosso il progetto
“Osteonet”, la responsabile dell’Oncologia Molecolare e Clinica
della Federico II ed endocrinologa Annamaria Colao, i professori
Gabriella Fabbrocini (Dermatologia), Nicola Ferrara (Medicina
interna), Massimo Mariconda (Malattie dell’apparato locomotore),
Antonio Del Puente (Reumatologia), Giuseppe Bifulco (Ginecologia
e Ostetricia), Oreste de Divitiis (Neurochirurgia), Domenico
Rendina (Medicina interna), i dott. Bruno Corrado (Medicina
fisica e riabilitativa Dipartimento Sanita’ Pubblica), Carolina
Di Somma (Endocrinologia) e Gabriele Ciro Mainolfi
(Radiologia).