Napoli citta’ dell’accoglienza, dove le porte sono aperte ai migranti. Un concetto ribadito spesso dal sindaco Luigi de Magistris, caposaldo dell’incontro di oggi al Pan, “Popoli migranti le sfide della nostra storia tra Napoli e New York”. Proprio nella citta’ della Grande mela, durante il suo viaggio dello scorso giugno, de Magistris ha partecipato a una tavola rotonda su invito del J. D. Calandra Italian American Institute” della City University di New York, per affrontare il nodo della globalizzazione dei diritti di cittadinanza, ”una globalizzazione del fattore umano, non solo di merci e capitali”. “Napoli ha nella sua storia e nelle sue origini la contaminazione tra popoli diversi – ha detto il sindaco de Magistris – Dai greci ai latini, dagli angioini agli aragonesi. La storia di questa citta’ passa attraverso la contaminazione culturale ed etnica di tutte queste popolazioni quando hai nelle radici la cultura non puoi mai essere razzista”. De Magistris ha ribadito il concetto nei suoi diversi incontri, dalle comunita’ italo-americane di Little Italy al colloquio con il sindaco di New York, Bill de Blasio, anch’egli di origine italiana come d’altronde lo stesso governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo. Quel dibattito iniziato a New York e’ proseguito oggi a Napoli, dove il sindaco ha invitato il preside dell’Istituto Calandra, Anthony Tamburria un confronto pubblico su questi temi, a partire da cosa si puo’ imparare dalle migrazioni italiane negli Stati Uniti dalla fine del 1800.