Inizia a prendere forma il nuovo DPCM sul Natale, atteso dopo il 3 dicembre (quando scadrà l’attuale Decreto). Il Governo Conte è già a lavoro per stabilire come passeremo le feste natalizie attraverso una serie di misure, nuove regole ed eventuali deroghe. Si va dai controlli per evitare gli assembramenti nei negozi a un possibile slittamento dell’orario del coprifuoco in alcune giornate, dalla riapertura temporanea dei ristoranti e dei bar alla definizione delle regole per gli spostamenti tra Regioni e all’estero; dalle raccomandazioni su quante persone possono partecipare al cenone e al pranzo di Natale, fino alle varie situazioni di incontro tipiche della tradizione natalizia, insieme a quelle per il Capodanno.
Il Governo spera che, nel frattempo, la lista delle Regioni in zona rossa si sarà ridotta sensibilmente, così da giustificare un allentamento delle regole previste oggi per le Regioni in zona gialla e in zona arancione, soprattutto nel caso in cui l’andamento della curva epidemiologica sarà stabilmente orientato al ribasso.
DPCM entro il 3 dicembre sul Natale
Nonostante, stando alle parole del Ministro della Salute Speranza, ad oggi definire come passeranno il Natale gli italiani non sia una priorità per il Governo Conte, appare scontato l’arrivo di un nuovo DPCM che possa dare le opportune indicazioni. Come scontato è sottolineare che il prossimo decreto sarà influenzato dall’andamento della curva epidemiologica nelle prossime settimane.
Il nuovo DPCM sul Natale porterà con sé una serie di misure rigide, con l’obiettivo di evitare un’ulteriore ondata di casi nel mese di gennaio.

Si ipotizza che le nuove misure previste dal prossimo DPCM resteranno in vigore fino all’Epifania, mercoledì 6 gennaio 2021.
In via alternativa appare ancora possibile che il Governo opti per una strada secondaria, che preveda dapprima una proroga delle misure attualmente in atto per altri 15 giorni e poi l’emanazione di un decreto che permetta la riapertura di negozi e altre attività, per poi tornare a serrare verso il 21-22 dicembre.
Ad oggi risulta difficile ipotizzare che verranno consentiti tutti gli spostamenti tra Regioni senza distinguo.
Si specifica che le misure di seguito riportate non sono ufficiali: il Governo Conte sta ancora lavorando alle regole che verranno applicate in occasione del Natale.

Spostamenti tra Regioni
Quello degli spostamenti tra Regioni per Natale è una delle questioni che stanno più a cuore ai cittadini nonché uno dei nodi più difficili da sciogliere per il Governo: torna alla memoria l’allentamento delle regole inaugurato quest’estate, che ha poi contribuito a causare una nuova ondata di contagi a settembre.
Ad oggi ci si può spostare da e verso le Regioni in zona rossa o arancione solo per motivi di lavoro, studio, salute e urgenza, da giustificare per mezzo dell’autocertificazione.
I rappresentanti del Governo in questi giorni hanno sottolineato in più occasioni che i movimenti della popolazione sono un grave fattore di rischio, e che è necessario mantenere le misure restrittive. L’ipotesi più probabile ad oggi è che all’interno del DPCM sul Natale resti il divieto di uscire dalle Regioni rosse e arancioni per motivi di viaggio di piacere, e che saranno consentiti solo gli spostamenti verso la propria residenza e/o abitazione così da permette di trascorrere il Natale e le Feste con parenti stretti e congiunti.
Regole per chi viaggia da e per l’estero
Chi deciderà di partire a Natale e passare le vacanze fuori dall’Italia potrebbe essere costretto alla quarantena obbligatoria al suo rientro. Una soluzione, questa, che servirebbe a disincentivare gli spostamenti internazionali. Il Governo, ha detto Conte, “si sta premurando per evitare che nel caso in cui si vada all’estero si possa rientrare senza alcun controllo”.
Attualmente l’Italia prevede la quarantena obbligatoria a chi arriva (o vi ha soggiornato nei 14 giorni precedenti) da Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna e Regno Unito. La lista dei Paesi con limitazioni potrebbe quindi allungarsi in vista del Natale, estendendosi almeno a quelli che non sembrano intenzionati a chiudere gli impianti sciistici per la stagione invernale, come la Svizzera e l’Austria.
Zone rosse, arancioni e gialle a Natale
Ad oggi in zona rossa sono comprese Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano, Campania, Toscana, Abruzzo.
Sicilia, Puglia, Umbria, Basilicata, Liguria, Marche, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia sono in zona arancione. In gialla Lazio, Molise, Sardegna, Veneto e provincia di Trento.
Sulla base della durata di 15 giorni delle ordinanze che definiscono in quali zone afferiscono le Regioni e considerando che queste sono state tutte firmate nei giorni compresi tra il 6 e il 13 dicembre, aggiungendo un’ulteriore settimana utile ad osservare il progressivo andamento del numero dei contagi, se tutto andrà per il meglio molte delle Regioni potrebbero essere ritenute al di fuori di un’area critica entro il 10 dicembre. Sempre più probabile il passaggio di Lombardia e Piemonte in zona arancione dal 27 novembre.

Possibile anche la circoscrizione a zona rossa di province o determinate aree geografiche, e non più sulla base dei confini regionali.
Cenone e pranzo di Natale
Le ultime anticipazioni riferiscono che il Governo non imporrà alcuna regola ferrea su quante persone (e sui gradi di parentela) potranno partecipare al cenone del 24 e/o al pranzo di Natale, ma bensì delle raccomandazioni. Come ha fatto notare anche Conte, infatti, “in uno Stato libero e democratico è impossibile entrare nelle case e dire quante persone siedono al tavolo”.
Resta da capire quale sarà il numero di persone raccomandato: si parla di 6, massimo 8 persone a tavola, tra conviventi e parenti stretti, ma c’è anche chi ipotizza che seguiremo l’esempio della Germania, che ha consentito incontri privati fino a un massimo di 10 persone.
«Ci sarà un provvedimento che riguarderà il Natale», ha rivelato la sottosegretaria Zampa, che mi mira a salvare il Natale come siamo abituati a pensare, evitando situazioni di solitudine ma al tempo stesso facendo tutto il possibile per limitare le occasioni di contagio.
«Si deve dire che non deve essere un Natale solitario» – ha infatti specificato, «ma che le famiglie possono riunirsi nel nucleo ristretto, parenti di primo grado, fratelli e sorelle».
Sui gradi di parentela si spiega in maniera chiara l’INPS: con la locuzione «parenti di primo grado» si indica la parentela che lega esclusivamente i figli ai propri genitori.
La parentela di secondo grado, invece, è quella che lega i fratelli di sangue e i nonni con i propri nipoti.

Zampa, accennando alle regole che dovremo seguire per festeggiare il Natale, ha parlato di un generico nucleo ristretto composto da «parenti di primo grado, fratelli e sorelle», senza alcun accenno alle parentele acquisite.
Nessun nuovo orario per il coprifuoco
Per permettere un cenone e dei festeggiamenti di Natale il più vicini possibile alla tradizione, si era ipotizzato in un primo tempo uno spostamento dell’orario del coprifuoco: invece che alle 22, il coprifuoco per la notte della Vigilia e quella di Capodanno sarebbe scattato dopo la mezzanotte, forse all’1.
Dopo l’ultimo vertice Governo-Regioni, tuttavia, è emerso l’orientamento dell’esecutivo a lasciare invariato l’orario del coprifuoco. “Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre”, avrebbe detto il ministro Boccia alle Regioni.
Le regole per i negozi
Al fine di limitare gli assembramenti tipici del periodo causati dallo shopping natalizio, si ipotizza una stretta che preveda il contingentamento all’interno degli esercizi commerciali a partire dal 4 dicembre, eventualmente suddividendo i flussi anche per fasce d’età, e di una proroga dell’orario di chiusura degli esercizi alle ore 22:00 così da dilazionare l’affluenza, come richiesto da molti Governatori delle Regioni, che spingono anche per riaprire i centri commerciali durante il weekend.

Ancora allo studio le regole che riguarderanno gli esercizi commerciali nelle Regioni in zona rossa.
Le regole per i ristoranti

Nei ristoranti dovrebbe essere confermata la presenza massima di non oltre 4 persone allo stesso tavolo. Tuttavia, risulta difficile pensare ad una deroga che permetta ai ristoranti di tornare ad essere aperti la sera in tutta Italia, indipendentemente dal colore della zona. Intanto il Governo valuta la possibile apertura a pranzo dei locali in zona arancione.
Impianti sciistici
Sul fronte impianti sciistici, l’atteggiamento del Governo è molto severo. Per ora si ipotizza un duro no agli spostamenti verso le località sciistiche per motivi di vacanza. Tanto che l’Italia sta lavorando in tandem a livello europeo per bloccare sul nascere le tradizionali vacanze sulle nave in occasione delle feste.
In questo modo appare difficile pensare che gli impianti possano riaprire, anche in zona gialla, nonostante la richiesta dei Governatori delle Regioni che spingono per una riapertura con ingressi scaglionati, mascherina obbligatoria e capienza ridotta.
Non resta che attendere il provvedimento ufficiale. Come anticipato, molto dipenderà dalle dinamiche che si osserveranno sulla curva dei contagi nelle prossime settimane.