La bambina mi disse di essere stata toccata anche qualche volta nelle parti intime dal padre, ma non mi ha mai detto di essere stata violentata». Questa la deposizione di una baby-sitter, chiamata a testimoniare giorni fa nel processo contro quattro persone, accusate a vario titolo di atti sessuali con una minore e violenza sessuale aggravata in concorso. La vittima, una bambina di 10 anni. Gli imputati, padre e madre, poi il fratellastro e la moglie di quest’ultimo. La baby-sitter, in questo caso, ha riferito su circostanze a lei note, come testimone e residente in prossimità dell’abitazione di quella famiglia. «Ero la sua confidente – ha spiegato la donna – ma quando dissi alla madre ciò che mi aveva riferito sua figlia, la donna mi disse di non crederle perché la figlia era una bugiarda». La teste ha spiegato che i genitori della piccola le dissero anche che aggressioni e rimproveri fossero gli unici strumenti per educare la bambina. Secondo le accuse, la piccola avrebbe subito violenze sin dall’età di 5 anni. La vicenda originaria si era sviluppata tra Tramonti, Corbara e Nocera Inferiore. La testimone ha parlato, inoltre, di un rapporto coniugale e una famiglia priva di stabilità, difficile, con la ragazzina che a volte sembrava mal nutrita e curata. Stando a quanto contestato dalla Procura, la minore avrebbe vissuto in condizioni di grande degrado in casa, con l’obbligo di svolgere servizi domestici e di badare alla sorella più piccola. In seguito, sarebbe stata oggetto di abusi sessuali da parte di alcuni componenti detta sua fami glia. Agli atti del procedimento ci sono diverse testimonianze, compresi i verbali di un incidente probatorio. Le violenze sarebbero state commesse da tutti, ma il padre e la madre negarono tutto.