Misure drastiche e urgenti, da adottare nei prossimi due o tre giorni al massimo, per evitare
che alla crescita esponenziale dei nuovi casi si aggiunga quella
dei decessi che, osserva il fisico Giorgio Parisi, hanno ormai
un tempo di raddoppio di una settimana e che in 15 giorni
potrebbero superare i 400: il mondo scientifico scende in campo
e lancia un appello al presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, e al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Oltre cento le firme, molte delle quali sono di ricercatori
che seguono l’andamento della pandemia fin dagli inizi, come
Enzo Marinari dell’Universita’ Sapienza di Roma, il matematico
Giovanni Sebastiani del Consiglio Nazionale delle Ricerche
(Cnr), l’economista Gianfranco Viesti dell’Universita’ di Bari.
Per tutti il una pandemia fuori controllo potrebbe avere
drammatici effetti sull’economia, molto piu’ di nuove misure
severe.
“Se non si adotteranno misure di contrasto forti, tra due
settimane le morti per Covid-19 potrebbero superare 400”, dice
Parisi. Il presidente dell’Accademia dei Lincei, parlando a
titolo personale, rileva che “negli ultimi 20 giorni il numero
dei casi sta raddoppiando ogni settimana”. Per il fisico “sembra
certo che dal numero dei casi di oggi si puo’ risalire al numero
dei decessi fra una settimana. Per esempio, il numero dei casi
del 22 ottobre corrisponde a circa 200 morti fra una settimana e
la settimana successiva potrebbero raddoppiare ulteriormente”.
Percio’ “se le misure adottate qualche giorno fa non avranno
effetti sara’ difficile evitare che si arrivi a 400-500 morti al
giorno”.
La tendenza e’ confermata anche dai dati piu’ recenti, con i
19.143 casi e i 91 decessi del 23 ottobre che sono circa il
doppio dei 10.010 e dei 55 di una settimana prima; e’ quasi
raddoppiato anche il rapporto fra i casi positivi e i tamponi,
con il nuovo record del 10,5% contro il 6,6% del 16 ottobre. “Da
quasi quattro settimane i valori medi stanno raddoppiando”,
osserva anche Marinari, e “la ricaduta in termini di decessi
avviene con 7 giorni di ritardo, cosi’ come per i ricoveri in
terapia intensiva”. Il problema, prosegue, e’ che “qualunque cosa
facciamo oggi, per tutta la prossima settimana la tendenza
continuera’ . “Questo vuol dire che se agiamo fortemente oggi
arriveremo a moderare una situazione con 200 morti al giorno e
un sistema sanitario saturato, e avremo bisogno di un lockdown
completo”.
Di qui la decisione del mondo scientifico di lanciare un
appello ai vertici dello Stato. Esprimendo la “piu’ viva
preoccupazione in merito alla fase attuale di diffusione della
pandemia da Covid-19”, gli oltre cento ricercatori rilevano che
“il necessario contemperamento delle esigenze dell’economia e
della tutela dei posti di lavoro con quelle del contenimento
della diffusione del contagio deve ora lasciar spazio alla
pressante esigenza di salvaguardare il diritto alla salute
individuale e collettiva sancito nell’art. 32 della Carta
costituzionale come inviolabile”. D’altro canto, aggiungono,
“prendere misure efficaci adesso serve proprio per salvare
l’economia e i posti di lavoro” in quanto “la salvaguardia dei
posti di lavoro, delle attivita’ imprenditoriali e industriali,
esercizi commerciali, e le altre attivita’ verrebbero del resto
ad essere anch’esse inevitabilmente pregiudicate all’esito di un
dilagare fuori controllo della pandemia che si protraesse per
molti mesi”. Secondo i ricercatori “piu’ tempo si aspetta, piu’
le misure che si prenderanno dovranno essere piu’ dure, durare
piu’ a lungo, producendo quindi un impatto economico maggiore. E’
per questo che il contagio va fermato ora, con misure adeguate,
ed e’ per questo che chiediamo di intervenire ora in modo
adeguato, nel rispetto delle garanzie costituzionali, ma nella
piena salvaguardia della salute dei cittadini, che va di pari
passo ed e’ anch’essa necessaria e funzionale al benessere
economico”.