Un grande busto di San Gennaro in bronzo, con uno sguardo intenso, rivolto da oggi verso
l’edificio dell’Ospedale Cotugno, il centro principale della
lotta al coronavirus a Napoli e in Campania. Lo sguardo del
santo protettore di Napoli si e’ posato oggi sull’ospedale grazie
a Lello Esposito, artista partenopeo che ha deciso di spostare
la grande statua da 20 quintali dal suo studio in Piazza San
Domenico e portarla davanti all’ospedale dove restera’ per tutta
l’emergenza covid19.
“Mi sembrava giusto che questi occhi di San Gennaro – spiega
Esposito – dalle viscere del centro di Napoli salissero qui,
nella parte piu’ alta della citta’. E’ un segno in questo momento
in cui tutti noi riusciamo a vedere solo gli occhi degli altri
per la mascherina e lui guarda da oggi l’ospedale che e’
un’eccellenza da sempre e in cui oggi si combatte il virus”.
Esposito ha organizzato lo spostamento dell’imponente statua con
un camion che sotto il sole primaverile di Napoli ha portato il
santo nel giardino all’ingresso dell’ospedale dove la scienza
combatte il coronavirus ma dove ogni malato aspetta anche un
miracolo: “Il miracolo – dice l’artista – e’ prima di tutto
dentro di noi, scatta con la solidarieta’ in questo momento
difficile che ha colpito non solo la nostra citta’ ma il mondo
intero”. Ad aspettare San Gennaro tanti medici e infermieri,
insieme al direttore generale del Cotugno Maurizio Di Mauro:
“Uno dei tanti gesti di solidarieta’ – dice – di questa
meravigliosa citta’. Sono tutti vicini a questi angeli, questi
eroi che stanno affrontando la pandemia con tutto l’impegno. Il
maestro Lello Esposito ha pensato agli occhi di San Gennaro,
occhi che guardano Napoli e in questo caso il Cotugno e i suoi
ammalati, , ma guarderanno gli ammalati di tutta la Campania,
sperando che possa darci quell’incoraggiamento ancora maggiore
per vincere questa guerra”. Una guerra che e’ tipica del Cotugno,
ospedale che Lello Esposito conosce bene: “Mia mamma lavorava
qui – racconta – ricordo il periodo del colera, ci sono tornato
indietro con la mente entrando oggi. Mia madre era qui 24 ore,
sempre, perche’ quando ci fu l’emergenza colera i sanitari non
tornavano a casa, non potevano uscire dall’ospedale, vivevano
qui. Il Cotugno non e’ un’eccellenza solo in questo momento ma lo
e’ da sempre”. Ad accogliere la statua anche Padre Antonio
Vellutino, cappellano del Cotugno: “Il Cardinale Crescenzio Sepe
– spiega – ha affidato la citta’ all’immagine di Sa Gennaro,
questa immagine ora qui al Cotugno fino al termine dell’epidemia
che speriamo sia presto. Oggi lo accogliamo recitando la
preghiera scritta proprio da Sepe. A San Gennaro tutti chiediamo
una intercessione, il miracolo che possa scomparire la pandemia
in modo che tutti possiamo uscire da questo momento terribile”.