Il generale Canio Giuseppe La Gala, alla guida del comando provinciale dei
carabinieri di Napoli, ha voluto portare personalmente il
proprio saluto alle forze dell’ordine impegnate nei pressi del
santuario della Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia, nel
vesuviano, per scongiurare l’eventuale arrivo dei ‘fujenti’,
devoti che da quasi sei secoli arrivano in pellegrinaggio ai
piedi dell’immagine sacra.
Il generale ha salutato, a debita distanza, anche il priore
Alessio Romano, che e’ uscito dal santuario per accogliere il
rappresentante dell’arma e ringraziarlo per l’impegno. ”Siamo
veramente nelle mani della Madonna – ha detto il generale – e
speriamo che possa intercedere per fermare questa pandemia. Noi
stiamo facendo la nostra parte cercando di far capire alla gente
che deve rispettare le regole”. La frazione, blindata ormai da
tre giorni, e’ risultata irraggiungibile e nessun devoto della
Madonna dell’Arco e’ riuscito ad arrivare in paese. ”Abbiamo
elevato una sola contravvenzione – ha spiegato il comandante dei
vigili Pasquale Maione – ad un cittadino di Pomigliano che
transitava a Sant’Anastasia con la propria vettura senza alcuna
valida motivazione”. E lo spiegamento di forze dell’ordine e’
stata l’unica attivita’ cui i cittadini anastasiani hanno
assistito nelle ultime ore. Un silenzio tombale, infatti, ha
preso il posto dei canti e dei balli, tra fede e folklore, che
mai erano mancati a Sant’Anastasia dal 1451, ad un anno esatto
dal miracolo del sanguinamento dell’immagine sacra colpita da
una palla di legno proprio il giorno del lunedi’ in Albis.
Il virus e’ stato l’unico a fermare la devozione dei fujenti,
anche se al santuario sono giunte notizie di un gruppo di poche
persone incamminatosi per dirigersi a Sant’Anastasia, ma fermato
lontano dal paese. Un tentativo condannato da altre migliaia di
devoti che invece sono rimasti a casa, ed hanno pregato insieme
al priore stanotte, all’apertura delle porte che portano davanti
all’immagine sacra. Un silenzio rotto a tratti da canti
provenienti dalla case dei devoti anastasiani, che hanno voluto
far sentire il loro grido di dolore per la lontananza ed il
mancato pellegrinaggio, ma nel pieno rispetto delle regole. ”Un
silenzio assordante che ha spezzato il cuore – raccontano i
residenti – non era mai successo. Per noi la vera Pasqua si
celebra il lunedi’ in Albis insieme alla Madonna dell’Arco,
nostra protettrice”.