Sono circa 400 i militari attualmente schierati con compiti operativi nell’emergenza coronavirus:
nelle prossime ore saranno allestiti due ospedali da campo a
Piacenza e Crema.
Complessivamente, sono stati oltre 4.800 gli uomini e le
donne delle Forze armate impegnati nelle attivita’ di contrasto
al Covid-19, su indicazione del ministro della Difesa Lorenzo
Guerini, in stretto contatto con il capo di Stato maggiore Enzo
Vecciarelli e la Sala operativa dedicata, attiva h24, sette
giorni su sette. Dall’inizio dell’emergenza la Difesa ha messo a
disposizione 321 mezzi, 5 ambulanze, 5 elicotteri idonei a
muovere pazienti in biocontenimento, 3 aerei da trasporto. Sono
oltre 6.800 i posti letto eventualmente disponibili per
l’osservazione dei pazienti che non necessitano di cure di
terapia intensiva, attivabili su richiesta delle autorita’
competenti.
Piu’ nel dettaglio, in Lombardia, epicentro dell’emergenza, le
Forze armate sono intervenute in concorso all’ospedale di Lodi e
ai due ospedali di Alzano e Bergamo. Complessivamente sono circa
120 i medici e gli infermieri militari impegnati, cui si
aggiungono le strutture dell’Esercito del Centro Ospedaliero di
Baggio a Milano e del Policlinico militare Celio di Roma.
L’impegno delle Forze armate e’ iniziato a gennaio con la
disponibilita’ del Centro Sportivo Olimpico presso la citta’
militare della Cecchignola per la sorveglianza sanitaria dei
connazionali (recuperati con diversi voli dell’Aeronautica)
provenienti dalla Cina e dal Giappone.
I militari impegnati in missioni e operazioni all’estero,
spiegano alla Difesa, “seguono le indicazioni del Ministero
della Sanita’ allo stesso modo di quelli impiegati in ambito
nazionale. Il Comando operativo di vertice Interforze (COI) ha
redatto, gia’ da tempo, una direttiva, coordinata in sinergia con
Igesan e il Ministero della Salute, che riguarda le misure
precauzionali da adottare per l’emergenza CoVid-19. In questa
situazione, pur nel rispetto dei compiti assegnati per mantenere
l’adeguato livello di efficacia nell’assolvimento delle
missioni, sono limitati al minimo i contatti con la popolazione
locale e con le eventuali Forze armate straniere in
cooperazione, come avviene per chi opera in Italia”. Lo Stato
maggiore della Difesa ha inoltre “adottato misure per agevolare
forme di lavoro con modalita’ a distanza, assicurando il
mantenimento del massimo livello operativo”.