Non avrei mai pensato, al momento del mio insediamento, che Expo 2015, allora al centro di inchieste giudiziarie, potesse diventare un modello positivo. Addirittura da esportare”. Parola del presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone, che in un’intervista a Qn sottolinea: “Expo è un esempio virtuoso”. E alla domanda se sia soddisfatto risponde: “sì, moderatamente soddisfatto. Il sistema dei controlli sugli appalti si è molto velocizzato”. “Il fatto che anche l’Ocse stia valutando di adottare lo stesso metodo in Messico, per la realizzazione del nuovo aeroporto della capitale, significa che questo modo di procedere è giusto”. La ricetta vincente contro la corruzione? “Si basa – dice il presidente Anac – su tre elementi: una repressione che funzioni, una prevenzione seria, una svolta culturale da parte dell’intero Paese”. E riflette: “tutti aspettano che la politica vari la legge giusta o la riforma. Ma non è così che si risolve il problema. Sono i comportamenti collettivi che devono cambiare”. Infine Cantone si sofferma sulla scelta del M5S di mettere il suo nome tra i candidati per il Colle: “è un’attestazione di stima. Detto questo, il Quirinale non mi interessa. Non ci credo, perché non credo sia una cosa per me. Sarebbe una cosa piovuta dall’alto…”. E al giornalista che gli chiede cosa farebbe se dovesse piovergli addosso Cantone dice: “non gioco mai alle lotterie, ma dovessi trovare un biglietto vincente per terra non è che lo butterei