“Non e’ corretto pensare che cisiano baby camorristi che operano come cani sciolti”. Lo ha
detto il neo procuratore di Salerno, Giuseppe Borrelli,
intervenendo al dibattito su “Le nuove evoluzioni della
camorra”, organizzato dall’Universita’ Suor Orsola Benincasa di
Napoli, in occasione dell’anteprima nazionale del docufilm del
regista Paolo Colangeli “Malavita”, nell’ambito della rassegna
“Cinema, letteratura, musica e teatro per raccontare le mafie”,
ideata dal Centro di Ricerca ReS Incorrupta diretto da Isaia
Sales.
“Piu’ esattamente – ha affermato – negli ultimi dieci anni i
grandi gruppi criminali organizzati, all’interno della citta’ di
Napoli, hanno approfittato di questi gruppetti criminali
nascenti sul territorio, prevalentemente composti da
adolescenti, per occupare il territorio e tenerne il controllo”.
Per Borrelli, uno “dei motivi principali dei problemi della
citta’ e’ l’indifferenza della classe dirigente napoletana”. “La
classe dirigente, che rappresenta il vero tessuto di una citta’ a
Napoli – ha sottolineato – sembra spesso indifferente alle sorti
del destino della nostra comunita'”.
“A Napoli, per fortuna, si sono tanti esempi positivi di
aggregazioni sociali impegnate in azioni importanti per la citta’
– ha aggiunto – ma servirebbe anche una societa’ civile che
assuma su se stessa l’onere di governare la citta’ e il suo
cambiamento, non attraverso il volontariato ma attraverso un
impegno istituzionale”.