Si è svolta una serata dedicata ad uno straordinario viaggio tra la luce, la gravità e l’intelligenza artificiale.
Presso la splendida storica location dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, diretto dalla dott.ssa Marcella Marconi, l’astrofisico Crescenzo Tortora ricercatore ed autore di oltre 60 articoli pubblicati sulle più accreditate riviste internazionali del settore, ha condotto abilmente, in un viaggio affascinante, con una narrazione coinvolgente, tutti i presenti attraverso il racconto delle proprieta’ della luce e della gravita’, due fenomeni ben presenti nella nostra quotidianità ed al tempo stesso oggetto di studi ed approfondimenti in campo astronomico per rispondere alle grandi domande sull’età, il destino e la composizione di materia ed energia del nostro Universo.
Dallo sdoppiamento delle immagini prodotto da una candela dietro il fondo di un bicchiere alla spiegazione del fenomeno avvincente delle lenti gravitazionali. Dai primi studi alle applicazioni dell’intelligenza artificiale per identificare le dette lenti gravitazionali nelle osservazioni dei grandi telescopi da terra e dallo spazio. Problemi difficili descritti, come detto, con semplicità e chiarezza da un relatore che tra l’altro prossimamente sarà assunto presso questo ente di Capodimonte che è la più grande struttura scientifica dell’Istituto Nazionale di AstroFisica ed è il principale ente italiano per la ricerca sia da terra che dallo spazio presente nel meridione d’Italia.
Ricordiamo ai tanti napoletani che non conoscono la bella realtà scientifica e storica, che l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte si erge sulla collina di Miradois, un’altura vicina alla reggia di Capodimonte in una posizione invidiabile a circa 150m sul livello del mare, dominando lo splendido panorama della città e del golfo di Napoli.
L’istituzione dell’Osservatorio porta la data del 29 gennaio 1807 e la firma di Giuseppe Bonaparte. L’Osservatorio Astronomico di Napoli, collocato nell’antico monastero di san Gaudioso a Caponapoli, rappresenta la più antica istituzione scientifica napoletana. Nel 1812 per volontà di Gioacchino Murat e dell’astronomo Federigo Zuccari fu posta la prima pietra del nuovo edificio di Capodimonte progettato nelle eleganti forme neoclassiche da Stefano Gasse. I lavori di fabbrica si conclusero nel 1819 e la sera del 17 dicembre fu effettuata la prima osservazione astronomica. La parte che comprende l’elegante auditorium è di moderna costruzione ed accoglie circa 270 ospiti.
A cura di Pino Attanasio