Sanità, ambiente, trasporti. Questi i tré temi fondamentali per un’amministrazione regionale. E su tutti il bilancio dei 5 anni di Vincenzo De Luca alla guida di Palazzo Santa Lucia è praticamente fallimentare. Il governatore, ormai fuori dai giochi per la ricandidatura dopo il ‘no’ arrivato dal areno, continua a spendersi in annunci ed elencare risultati che sono sulla carta, ma che sono pressoché invisibili nella vita dei cittadini campani. A cominciare dalla sanità. L’uscita dal commissariamento toglie ora ogni alibi alla Regione, che lia risanato i conti perdendo migliaia di posti di lavoro e che adesso si ritrova con una carenza di organico impressionante, con corsie invase dalle barelle, tempi di attesa tremendi anche solo per una visita e ospedali che somigliano, nonostante la grande professionalità dei camici bianchi (vittime di continue aggressioni), molto spesso a gironi infernali. E poi ci sono i trasporti. De Luca a fine anno ha ricordato dei mille bus acquistati, di cui solo un quinto consegnati, e dei 24 treni pronti a essere messi a disposizione. Curiosamente, però, mentre lo diceva i pendolari della Circumvesuviana erano costretti a camminare a piedi sui binari per raggiungere la stazione. E ieri è stato aggredito un capotreno della Cumana. Episodi degli ultimi tré giorni, l’elenco è praticamente infinito. E poi c’è l’ambiente. Come dimenticare il ‘faremo sparire le ecoballe’. Nonostante annunci, conferenze con effetti speciali, sono ancora nei siti in cui erano 5 anni fa. Il processo di smaltimento va avanti con una lentezza esasperante. Col passo attuale si rischia di metterci un secolo a smaltire i materiali. Non propriamente un trionfo. Sul lavoro, nonostante l’impegno profuso dall’assessorato, ci sono gravi disagi come il concorso Ripam che va a rilento e piani di assunzione che sono partito soltanto negli ultimi mesi, a ridosso delle nuove elezioni regionali. Tra i risultati che De Luca ha dichiarato trionfali ci sono le Universiadi. Il merito della Regione è di aver evitato che saltassero completamente, visto il tempo perso nella fase iniziale dall’Ente stesso. La riqualificazione degli impianti, però, è stata sol tanto episodica e molte strutture stanno già perdendo smalto rispetto allo scorso mese di luglio. Con i soldi ottenuti per le Universiadi era impossibile non intervenire con la manutenzione, il problema è che non è stato delineato al futuro. E guardare al futuro è il compito principale di un politico. Senza dimenticare poi i milioni spesi per il Villaggio Atleti che non ha lasciato traccia essendo stato allestito su navi da crociera che hanno regolarmente ripreso il mare. Mentre la Regione è ancora in mezzo alla tempesta. E quei “siamo ultimi”, pronunciati da Stefano Caldoro in occasione dell’ultimo Consiglio del 2019, risuonano pesanti nell’aria. .0