Tiravano i capelli ai bambini fino a farli piangere, trascinandoli di peso in bagno e schiaffeggiandoli per punirli di essersi fatti la pipi’ addosso. Sono 118 gli episodi di maltrattamenti su 12 minori autistici, tra 7 e 14 anni, documentati in poco piu’ di un mese a fine 2018, dalle indagini dei Carabinieri nell’istituto di riabilitazione S.Agostino di Noicattaro. Per quella vicenda quattro persone saranno processate per maltrattamenti aggravati: sono tre educatrici e una insegnante di sostegno, tutte della provincia di Bari, tra i 29 e i 43 anni. Nell’udienza preliminare i genitori delle 12 vittime minorenni si sono costituti parte civile e, su loro richiesta, sono stati ammessi come responsabili civili l’Ente Provincia di Napoli Ordine degli agostiniani eremitani (proprietario della struttura), la stessa struttura, il Miur, il Ministero della Salute, la Regione Puglia e la Asl di Bari. Il processo iniziera’ il 6 aprile 2020. Stando alle indagini coordinate dal pm Michele Ruggiero, i minorenni disabili sarebbero stati maltrattati con pugni, schiaffi alla testa e dietro il collo, graffi. Gli accertamenti tecnici, intercettazioni audio e video nelle aule e nei bagni, hanno immortalato episodi nei quali le educatrici strappavano i capelli ai bambini, li immobilizzavano a terra, alle sedie o contro il muro, li legavano con le braccia bloccate dietro la schiena, mettendoli a tacere quando urlavano e piangevano con fazzoletti sulla bocca fino quasi a non respirare. Nell’imputazione che descrive i maltrattamenti, la Procura parla di altre condotte consistite nel “torcergli le braccia, picchiarli mentre erano in bagno, urlargli contro e comunque terrorizzarli”. Oltre ai maltrattamenti fisici, le intercettazioni hanno documentato continui insulti e parolacce rivolte dalle insegnanti ai bambini autistici, che in parte soffrivano anche di forme di mutismo e che, come unica forma di protezione, si mettevano le mani davanti agli occhi. E mentre il viso di un bambino veniva “premuto con forza contro il banco”, uno veniva strattonato e punito con pizzichi al fianco, in tutti gli altri della classe si produceva “uno stato di angoscia”. E anche quando non ci sono immagini a testimoniare le “condotte aggressive”, per esempio nei bagni, gli audio rendono perfettamente l’idea: suoni di schiaffi sulla pelle nuda e lamenti di bambini.