Facciamo un viaggio nella sanità, e parliamo di urologia con il Prof. Vittorio Imperatore. Responsabile Struttura Semplice a Carattere Dipartimentale di Urologia del Fatebenefratelli

Prof. Quale patologia tratta l’Urologia?
L’urologia, è una di quelle branche che ha un compito molto importante cioè quello di aiutare i pazienti ad avere una migliore qualità della vita, soprattutto nell’età più avanzata. Un importante informazione che noi dobbiamo dare è che l’ipertrofia prostatica è una delle malattie più diffuse nell’uomo adulto, ma il tumore della prostata oggi è diventata la prima neoplasia per incidenza. E’ importantissimo fare una prevenzione, non possiamo parlare di prevenzione primaria, in quanto che, non esistono ancora delle certezze su quali sono le cause che determinano l’insorgenza della neoplasia, quindi non possiamo combatterle. Ma una prevenzione secondaria, cioè una diagnosi precoce del carcinoma della prostata è fondamentale.
Come si attua questa prevenzione?
Con l’esame del psa e la visita urologica, il psa da solo non può essere un markers auto valutato, perché ci sono delle neoplasie che a volte sfuggono anche al psa, quindi poter unire la visita urologica a quest’esame aumenta notevolmente la possibilità di fare una diagnosi precoce. Noi, nel nostro ospedale abbiamo fatto ancora di più! Infatti, abbiamo iniziato a fare le biopsie in fusione di immagine, cioè in quei pazienti in cui esiste un sospetto di tumore alla prostata, andiamo a farlo sottoporre ad una risonanza magnetica multiparametrica e possiamo fondere l’immagine di quest’ultima con l’ immagine ecografica, per fare così una biopsia mirata, proprio nella zona dove c’è un maggiore sospetto di tumore. In questo modo, abbiamo la possibilità di fare una diagnosi più precisa, ridurre il numero di prelievi al quale il paziente deve essere sottoposto, e inquadrarlo bene per proporgli la migliore terapia, per la patologia di cui è affetto.
Cosa può fare il soggetto per prevenire il tumore alla prostata?
Ecco..quando voi della stampa e noi dell’attività sanitaria ci riuniamo, parlando, cerchiamo di cogliere quali sono le sensazioni che il popolo deve conoscere. Mi rendo conto, purtroppo, che si è perso un pochino un punto di riferimento, banalmente, quando i ragazzi andavano a fare la visita per i tre giorni di leva, cominciavano ad avere un primo contatto con il medico. Tutte le indicazioni, sospetti, e varie diagnosi erano una attenta raccolta di sintomi . Leggendo un esame dell’urina che ci dice della presenza di sangue microscopico, è un segnale che un esperto urologo riesce a interpretare e può andare avanti nell’approfondimento diagnostico.
Quali indicazioni possiamo dare al paziente?
Noi siamo a disposizione, abbiamo un buon centro di prenotazione, quando il paziente si rivolge, prenota una visita ambulatoriale, viene accolto, inquadrato e seguito nel tempo. Ribadisco che non bisogna avere paura del medico, ma bensì , averlo come punto di riferimento, dobbiamo creare un’alleanza per vivere meglio e fidarci gli uni degli altri.

M.O