A cura di Teresa Lucianelli : Riuscitissima serata a quattromani all’insegna del buon gusto e della Cucina napoletana di alta qualità, nell’apprezzato ciclo nato da una riuscita intuizione dello chef resident del luxury resort alle pendici del Vesuvio, che ha ospitato il collega a capo della Brigata del bistellato Quattro Passi, giunto con il già noto figlio Fabrizio Mellino, al suo fianco a Nerano. La rassegna, con i suoi dodici appuntamenti nel 2019, punta a raccogliere fondi per sostenere il territorio vesuviano
Ercolano (NA). En plein di consensi per la coppia d’assi Tecchia-Mellino impegnata nel recentissimo e attesissimo appuntamento nel ciclo “In Prima Linea”. Una riuscita rassegna, quella de “Il San Cristoforo”, lussuoso resort alle pendici del Vesuvio, immerso in un rigoglioso parco impreziosito dai lussureggianti giardini, assortiti di piante floreali dai profumi inebrianti e colori intensi, rivoli d’acqua, alberi da frutto. Innanzitutto agrumi, filari di uve e piante aromatiche che fanno bella mostra di sé e invitano a una passeggiata romantica, meglio se al chiaro di luna, ideali preludio e conclusione a una cena degna di menzione e di ricordo, qual’e stata quella che ha visto a confronto quali protagonisti Antonio Tecchia, chef resident che ha ideato l’apprezzato ciclo di eventi, e il suo ospite eccellente Antonio Mellino – col quale ha condiviso in armonia la propria cucina – guida del bistellato “Quattro Passi”, impegnato con il figlio e collega Fabrizio, insieme a lui a Nerano, al quale va soprattutto il merito della svolta innovativa nella stellata attività, che ne contraddistingue oggi l’offerta degustativa. La cena stellata, dedicata alle fervide interpretazioni dei due chef, è stata incentrata nel rispetto della migliore Cucina tradizionale napoletana, all’insegna del “Terra & Mare”. Tra le dodici della già riuscita serie “In Prima Linea”, da un’iniziativa di Massimo Santangelo e coordinata eccellentemente dal direttore Alfinio Cullarà ha avuto l’ efficace presentazione, con dovizia di particolari e squisito garbo, del maître Giovanni Nocerino. Sì è partiti con un aperitivo servito in piedi nell’ampio e luminoso salone dell’esclusivo resort, scelta ideale per favorire la conoscenza tra gli ospiti e la conversazione, con uscite continue e ben cadenzate: Diplomatica salata gamberi e asparagi, Frolla salata ripiena ricotta di bufala e salame Napoli dop, Calamaro in sfoglia, Gambero rosso nella cicorietta e Pane burro alici con marmellata di fichi. Le amuse-bouches sono state accompagnate da bollicine Santa Margherita.A tavola, “Scroccone napoletano e la sua acqua profumata”, aria di prezzemolo e pappa a limone, sferificazione di pepe, brodo di polpo all’estratto di pepe e limone: ideato e realizzato da Antonio Tecchia, una entrée marinara basata sul polpo fresco, ispirato al grande classico della Cucina partenopea, dal profumo intenso e dal sapore deciso che ha raccontato efficacemente la tradizione di Napoli.Quindi, è stata la volta della personale rivisitazione della celeberrima Nerano, presentata da Antonio Mellino, nel segno distintivo del Quattro Passi: Ricordo di estate….. la pasta, le zucchine e le vecchie tradizioni. Un piatto caratterizzata da leggerezza ed eleganza, pur conservando la pienezza e l’immediatezza dei profumi e dei sapori tipici che rendono unico il territorio della Penisola Sorrentino e della Costiera Amalfitana, in questo caso più che mai unite in un unicum sensoriale. Gusto pieno a tutto tondo, con i sapori vibranti del Tortello al coniglio di pasta al caffè, su crema al broccolo a fiore e salsa ponzu, di Antonio Tecchia, le cui piacevoli sfumature “a strascico” ci hanno deliziosamente accompagnato fino al suo piatto successivo: il delicato Baccalà in latte di cocco, lime, bietolina croccante, con crumble al lime, impreziosito da un delizioso infuso di fiori del rigoglioso giardino interno alla struttura e porcini, versato direttamente a tavola davanti ai commensali. Quest’ultimo, con i suoi sentori particolari e caratterizzanti, è stato il felice completamento di una versione originale e raffinata, ma altrettanto rispettosa delle sue naturali caratteristiche, del pesce nordico da secoli celebrato in Campania, con riferimento elettivo alla provincia napoletana.Quale principale vino della serata è stato servito con professionalità e adeguate spiegazioni, il Cutizzi Greco di Tufo dei Feudi di San Gregorio, tra le aziende partner del ciclo. Ovazione di consensi a chiusura, per il “Viaggio nel bosco …..” : stuzzicante terriccio di Pan di Spagna al cioccolato fondente con golosa panna cotta ai funghi porcini, tartufo, apoteosi di gelato al cioccolato, lampone, castagna glassata al cioccolato – magnifique! – e, spugne alle erbe aromatiche. Sublime conclusione firmata da Antonio Tecchia, in cui delizie tentatrici realizzate con squisiti ingredienti prevalentemente territoriali, dalle molteplici virtù, abbinati e amalgamati con perizia creatrice e perfezione tecnica, hanno conquistato i qualificati ospiti, schiudendo orizzonti sensoriali di rara originalità e di un piacere profondo che dal palato ha raggiunto la mente, liberando emozioni intense e rasserenanti, di grande gradevolezza e appagamento. Una proposta golosa ben studiata e magistralmente realizzato grazie a un riuscito gioco di sapori ben equilibrati e, cromaticamente, di nuances tipiche del bosco e in particolare del sottobosco, in tema con la stagione autunnale in corso.Una chiusura che ha registrato meritatamente scroscianti applausi, riuscito tributo al buon gusto per un pranzo godibilissimo di indubbia qualità superiore, che ha visto all’opera in die chef d’eccellenza, con le loro apprezzate pietanze, per l’occasione a capo di una Brigata fusion che ha raggiunto risultati notevoli, come da previsione.Gli incontri serali stellati della rassegna “In Prima Linea”, sono incominciato nello scorso mese di gennaio e stanno proseguendo con cadenza mensile. Obiettivo perseguito dallo chef Antonio Tecchia: raccogliere fondi utili a sostenere il Territorio vesuviano e in particolare la valorizzazione delle sue ricchezze ambientali e agricole, anche attraverso il coinvolgimento di agricoltori e coltivatori quali supporter, che mettono a disposizione a scopo dimostrativo le eccellenti materie prime territoriali vesuviane.