Da oltre un anno doveva subire le violenze e le minacce di morte da parte del convivente con cui aveva avuto un figlio di pochi mesi: i carabinieri, hanno arrestato un ventisettenne albanese, ponendo cosi’ fine all’incubo a cui era sottoposta la giovane connazionale. La vicenda aveva preso avvio nel maggio 2018 a Rimini, dove i due convivevano, con un primo arresto del ventisettenne che, convinto la donna avesse un amante, la sottoponeva a violenze e minacce di morte, anche davanti al figlioletto. La successiva espulsione dell’albanese non era poi stata eseguita per questioni tecnico-giuridiche e questi aveva fatto ritorno a Rimini riprendendo con le minacce e le violenze. La donna, a questo punto, si era spostata a Meldola, nel forlivese, da una sorella, ma il compagno aveva continuato con telefonate e messaggi a minacciarla. Il 17 agosto scorso l’uomo ha individuato l’abitazione in cui si trovava la compagna, tentando un’incursione. La donna ha chiamato il 112 ed i carabinieri in pochi minuti hanno bloccato ed arrestato il ventisettenne. A bordo della sua auto trovati alcuni coltelli. L’uomo e’ stato arrestato in flagranza applicando la nuova legge ‘codice rosso’ che rafforza la tutela delle vittime di violenze domestiche e di
genere.