Dapprima fu investito da una vettura e successivamente, mentre era ancora a terra dolorante, colpito a calci e pugni. Vittima un giovane migrante, colpito con tanta violenza e senza alcun motivo. Per quell’aggressione, avvenuta nella notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio scorso, ad Arzano, in provincia di Napoli, quattro giovani – di eta’ compresa tra 18 e 24 anni – sono stati arrestati dai carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli Nord. Devono rispondere di lesioni gravissime e minacce aggravate. Il giovane migrante, un ivoriano di 28 anni da dieci in Italia con regolare permesso di soggiorno e un contratto di lavoro, era in sella alla sua bicicletta e stava raggiungendo, in piena notte, il suo posto di lavoro, quando venne travolto – secondo gli inquirenti intenzionalmente – da un’auto con a bordo quattro individui che subito dopo, incuranti della frattura al braccio procuratagli, avevano preso a picchiarlo senza alcun motivo a calci, pugni e schiaffi. Lui era a terra, e loro come ha raccontato la vittima, continuavano a picchiare. Approfittando di un momento di disattenzione degli aggressori la vittima pero’ riusci’ ad allontanarsi, recandosi in una piazza poco distando e allertando i carabinieri con il suo telefono cellulare. Giunti sul posto i militari identificarono subito i quattro presunti aggressori, poi riconosciuti anche dalla vittima. Si tratta di quattro giovani, tutti residenti nella cittadina di Arzano, un comune alle porte di Napoli. Il giovane migrante non e’ riuscito ancora a farsi una ragione dei motivi di tanta violenza nei suoi confronti.
“Io non sono contento se una persona finisce in carcere ma non ho alcuna colpa – ha fatto sapere la giovane vittima attraverso il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli – Vorrei che il mio fosse l’ultimo caso di violenza. Sto migliorando lentamente – aggiunge il giovane straniero – ho tolto il gesso ma alcuni problemi con la calcificazione hanno portato i medici a convocarmi nuovamente in ospedale tra 45 giorni. Le persone di ogni nazionalita’ hanno il diritto di essere rispettate e vivere in pace. L’Italia non e’ un Paese razzista. Sono qui da tanti anni e amo questo luogo”. “Ora la giustizia faccia il suo corso e la punizione sia esemplare”, ha auspicato Borrelli. Tantissimi i cittadini di Arzano che hanno espresso la loro solidarieta’ al giovane migrante.