Due nigeriani di 41 e 38 anni sono stati arrestati dai carabinieri del nucleo investigativo provinciale di Sassari con l’accusa di tratta di persone e sfruttamento della prostituzione. L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Cagliari, è partita nel 2016 in seguito alla denuncia di scomparsa di una ragazza nigeriana ospitata in un centro di accoglienza della provincia di Torino. La giovane è stata trovata e identificata a Sassari: si prostituiva per le strade della zona industriale di Predda Niedda e viveva in stato di schiavitù, in cattive condizioni fisiche e psicologiche. Le indagini hanno permesso ai militari di ricostruire le tappe del viaggio della giovane e di identificare una coppia di nigeriani, un uomo e una donna residenti nel centro storico di Sassari, che la teneva sotto ricatto e la costringeva a prostituirsi. Secondo quanto accertato dai carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal maggiore Antonio Pinna, la ragazza nigeriana era partita dal suo Paese in cerca di fortuna. Aveva fatto tappa in Libia, dove i suoi due connazionali residenti a Sassari l’avevano comprata per 25mila dollari da un gruppo di trafficanti libici. La giovane era arrivata in Italia sui barconi della disperazione, approdando in Sicilia. Da qui era stata trasferita in un centro di accoglienza per migranti in Piemonte. I suoi aguzzini, dopo averla rintracciata, avevano organizzato la fuga, costringendola a venire in Sardegna dietro minacce di ritorsioni sulla sua famiglia.
Una volta arrivata a Sassari, la ragazza era stata costretta con minacce e ricatti a prostituirsi per restituire ai suoi
connazionali i 25 mila dollari pagati ai libici. I carabinieri hanno identificato e denunciato a piede libero altri cinque
nigeriani coinvolti a vario titolo nel traffico di persone e sfruttamento della prostituzione.