A cura di Teresa Lucianelli :
Taurano, Montematano, Mercogliano, Serino, Castelvetere, Forino: tutto pronto per i grandi festeggiamenti carnascialeschi del 2019 nell’Avellinese
Tra le interessanti realtà del Vallo di Lauro legate al Carnevale che in Irpinia è sacro e vanta origini antichissime e di tutto rispetto dal punto di vista artistico e culturale, un discorso a parte merita quella di Taurano, con i suoi dodici carri ispirati ai mesi dell’anno e le relative filastrocche, il rinnovarsi delle proposte gastronomiche tipiche a L’Antica Fraconia – simbolo enogastronomici del luogo – dove i patron Sebastiano e Antonio Mazzocca raccontano volentieri agli ospiti l’affascinante storia del loro ridente paese e delle sue usanze e tra queste proprio quelle legate al periodo carnascialesco che vede all’opera tutta la cittadinanza, i particolari sconosciuti a tanti, sulla tradizione del Carnevale locale, mentre il noto ed apprezzato chef Vincenzo Ferro propone i piatti caratteristici a tema, reinterpretati con rispetto e ingegno, in considerazione dei gusti d’oggi sensibilmente mutati e delle esigenze di salute oltre che di linea.
Meno conosciuto dei Carnevale di altre località dell’Avellinese, quello Tradizionale Tauranese non ha nulla da invidiare ai più noti “fratelli” anche oerche ampiamente condiviso e partecipato da tutta la popolazione.
Ad organizzarlo è la Pro Loco Taurano, supportata dalla cittadinanzia dell’accogliente centro immerso del verde rigoglioso della Valle di Lauro.
Con impegno non comune, a Taurano viene proposto un dettagliato progetto che punta a riscoprire e a divulgare le più antiche tradizioni carnascialesche, con particolare riferimento a quelle relegate nel cassetto tra le cose in disuso, o dimenticate, per riportarle all’attenzione del largo pubblico. Insomma, ridare dignità e visibilità al “Tradizionale Carnevale” con i suoi giochi e tutte quelle usanze di un tempo. Oltre alla sfilata del corteo per le strade del paese; l’esibizione di gruppi folk specializzati nelle musiche dei balli tipici come la quadriglia e il tipico laccio d’amore e soprattutto “la presentazione de “I Mise” ovvero i mesi”.
Protagonisti di questo rituale originale, in genere sono dodici ragazzi, che rappresentano i mesi dell’anno. A ciascuno spetta il rappresentativo compito di illustrare al pubblico le caratteristiche del mese personificato, quelle buone come pure le cattive.
“La sfilata de ‘I Mise’ è tra le più particolari dell’Irpinia, con i carri allegorici e i balli popolari ai quali partecipano tutti gli abitanti, con spirito di gruppo, i cortei mascherati, che al ritmo di tarantelle e di tammurriate, portano da Taurano l’allegria nei vari paesi del Vallo”. – spiega con entusiasmo Sebastiano Mazzocca.
“Non è Carnevale senza il ballintrezzo o lacciò d’amore: ballo popolare di derivazione campestre che celebra l’ingresso dei giovani nel mondo adulto e consiste nell’intreccio e nello scioglimento dei fili, che creano scenografiche figure geometriche di rara bellezza” – spiega Sebastiano. Poi, c’è la quadriglia, altro ballo popolare, ispirato ai francesi e alle loro usanze e legato alle tragiche giornate della Repubblica partenopea del 1799. Ricorda i rituali primitivi del mondo contadino. A Taurano, per consuetudine, lo ballano dodici coppie. Comunque, il numero delle coppie deve essere sempre un multiplo di quattro.
Una parola in più merita l’aspetto enogastronomico. Lasagne, salumi, formaggi, pesce fresco, pane, pizze, frittelle, spighe di grano, chiacchiere, accompagnati dal buon vino irpino, come il Fiano e l’Aglianico. L’Antica Fraconia per il gran pranzo della domenica propone: Misto di salumi e formaggi, Boccaccio di melanzane, arancini al tartufo in crema di latte, cheescake di nocciole e ricotta, involtino del contadino, lasagna classica napoletana, roast-beef di maialino con patate allo speck, crosta time dello chef con noci e frutti di bosco e migliaccio. Un vero e proprio banchetto, serviti a tavola, a cura appunto dello chef Vincenzo Ferro che con gradevole originalità riesce a coniugare cucina napoletana e cci a tauranese, esaltando le caratteristiche di entrambe attraverso l’uso prioritario dei genuini e rinomati prodotti territoriali dal sapore e dai profumi intensi.
Varie sono dunque le tradizioni legate al carnevale: la cantata dei mesi, la quadriglia e il laccio d’amore e soprattutto ‘a morte ‘e Carnevale, tradizioni radicate che hanno probabilmente origine da arcaici rituali legati alla terra e ai rapporti con il mondo divino, all’alternarsi delle stagioni, dei cicli della natura. Esse vedono coinvolta tutta la cittadinanza, soprattutto il martedì grasso, considerato gran festa, quindi non lavorativo.
Per il funerale del Carnevale, un fantoccio, o anche un uomo, viene sistemato su di un trattore, tutto addobbato con rametti d’ulivo, nocciole, fiori secchi e ortaggi, e accompagnato dalla banda musicale e dai parenti di Carnevale: la moglie Quaresima, le figlie Allegria e Miseria e le sorelle Pigrizia e Prudenzia, che si lamentano e danno l’ultimo saluto al loro caro. In chiusura, viene poi bruciato in piazza il fantoccio di Carnevale che simboleggia l’anno vecchio al quale si dà definitivamente l’addio.
Tra i tanti appuntamenti del Carnevale, presentati nella splendida edizione del Carnevale Princeps Irpino – a Serino per l’edizione 2019 – dal suo valente ed instancabile direttore artistico Roberto D’Agnese, ricordiamo quello imperdibile di Montemarano che inizia il 1 marzo con il Carnevale delle culture, ospite Eugenio Bennato, e nei giorni a seguire tutti gli appuntamenti tradizionali. Info 3286733927
Poi, il carnevale di Mercogliano, Serino, Forino pure tutta in festa con la sua popolazione in corteo per le strade e in piazza, Castelvetere con i suoi famosi carri nella spettacolare parata e la sua contagiosa allegria, ancora, tutte le realtà del Vallo di Lauro.
A Serino, Associazione culturale “RIVUS – Mascarata Serinese”, domenica 3 marzo, sfilata per i borghi di Serino con partenza alle ore 15.00 dalla frazione Sala.
Associazione “MA.BI. – Mascarata serinese: sabato 2 marzo, “Festa del Carnevale”, con diversi gruppi di maschere irpine, frazione San Biagio. Inizio sfilata da piazza Forcellata, ore 16.00; domenica 3 marzo, “Carnevale dei Bambini”, inizio della sfilata con partenza da piazza Forcellata, ore 14.00; domenica 10 marzo, sfilata a Volturara Irpina, alle ore 14.00.
Associazione “Mascarata Canalese”: domenica 3 marzo, sfilata per i vicoli del borgo di Canale di Serino, dalle ore 14.00, con raduno davanti la Chiesa di San Lorenzo e il noto “alzabandiera” in memoria “ro Parente”.
Martedì 5 marzo, sempre a Serino: ore 15.00, le associazioni “Mascarata Canalese”, “MA.BI“. e “RIVUS” presenteranno la coloratissima Mascarata Serinese al centro di Serino, in frazione Sala. Ore 18.30, al borgo di Canale e in quello di San Biagio, dopo un pomeriggio di balli tipici, la tradizionale rappresentazione del “Carnevale Muorto”.
Il 5 marzo si terrà anche la 3° Edizione del “Trekking in Maschera. Ripercorrendo l’antica via Romana” – stavolta in memoria del gelataio Vincenzo ‘o Parente, zio di tutti i serinesi – promossa da “Hirpo Escursioni“ e “Idea Irpinia” con l’assessorato al Turismo e alle Politiche Giovanili e la partnership di “Legambiente Alta Valle del Sabato”.
Un’esperienza suggestiva attraverso un’escursione con partenza alle ore 16.00, da piazza Molinari, frazione Ferrari, per giungere verso le ore 17.30 a Canale. Lì, oltre al folklore del carnevale serinese, i piatti casarecci offerti dall’associazione “Mascarata Canalese“. Rientro ore 20.00. Info 329/6014354.
A Mercogliano, il 3 e 5 marzo, la “Zeza e il ballo degli intrecci”, tra gli spettacoli popolari più attesi e antichi, conosciuta a livello internazionale grazie Pier Paolo Pasolini, che la inserì nel suo film “Decameron”, è patrimonio culturale della comunità mercoglianese.
L’associazione “La Zeza di Mercogliano” -che dal 2004 se ne occupa in collaborazione con gli Enti e le Associazioni presenti sul territorio – ha organizzato anche quest’anno i caratteristici appuntamenti per assistere alla folkloristica rappresentazione carnevalesca interpretata dai cittadini mercoglianesi.
Domenica e martedì prossimi, in Piazza San Pietro e Paolo, la Canzone di Zeza e Ballo Intreccio, quindi le parate con spettacoli itineranti lungo il percorso alla scoperta delle strade cittadine. Gran serata nel giorno di Carnevale nel salone delle suore salesiane con musica e stand gastronomici.
Ecco il programma dettagliato.
Domenica 3 marzo
ore 8.30 – Raduno partecipanti in Piazza S. Pietro e Paolo, partenza per Avellino per il raduno dei Cento Carnevali Irpini (Corso Vittorio Emanuele)
ore 14.30 – Raduno in via Amatucci e proseguimento per Torelli di Mercogliano
Martedì 5 marzo 2019
ore 8.30 – Raduno partecipanti in Piazza S. Pietro e Paolo e parata per le strade della città
ore 14.30 – Da via Amatucci parata per le strade con maschere in libertà.
In serata chiusura con festa della Zeza nel salone della chiesa SS Annunziata con stand gastronomici.
Per chi non conoscesse la storia della Zeza di Mercogliano, ecco qualche cenno.
Pulcinella, oste di mestiere, marito geloso e padre-padrone, uscendo di casa raccomanda alla moglie Zeza l’educazione della figlia Vicenzella che è in età da marito. Invece, la moglie cerca di combinare il matrimonio della figlia con Don Nicola, studente in medicina di origini calabresi. Oltre a Don Nicola ad aspirare alla mano di Vicenzella ci sono pure un nobile Marinaio e il padrone della casa-osteria Don Fabrizio.
Quando Pulcinella torna e trova in casa gli spasimanti, dà in escandescenza e inveisce contro la moglie, la figlia e Don Nicola che prende a schiaffi. Ma Don Nicola torna armato di schioppo e spara a Pulcinella.
Vedendo il padre morente, Vicenzella implora in lacrime Don Nicola e lo convince ad adoperare il miracoloso balsamo in suo possesso per salvargli la vita. In cambio, però Pulcinella dovrà acconsenta al matrimonio. Nel lieto finale, Pulcinella si salva, Vicenzella e Don Nicola si sposano, Zeza, soddisfatta, esulta per essere riuscita nei suoi piani, mentre tutti gli invitati al banchetto nuziale festeggiano tra balli e canti insieme agli sposi felici.
La commedia è animata da tanti personaggi che contribuiscono allo sviluppo della farsa, tra cui il prete, il giardiniere, il cacciatore, il venditore ambulante, il Diavolo, la Morte che insidiano Pulcinella e don Nicola.
La rappresentazione popolare è arricchita dalla Canzone di Zeza e dal Ballo Intreccio.