“In alcune zone della della Campania, precisamente nel Vesuviano, Nolano e Casertano, i clan hanno adottato, nella gestione delle attività illecite, una modalità di mimetizzazione e di compartimentazione”. Lo sottolinea la Direzione Investigativa Antimafia, nella relazione del primo semestre 2018.
“Tale strategia – sottolinea la Dia – consente di assorbire gli eventuali contraccolpi derivanti dall’esecuzione di provvedimenti cautelari, come riscontrato per il cartello casertano dei Casalesi e il clan Polverino di Marano di Napoli” che “ha evidenziato anche la capacità di offrire un supporto logistico fuori area agli elementi di vertice, che durante la latitanza sono stati assistiti, negli spostamenti, fino al viterbese, alla provincia di Roma e anche in Spagna”.