Dalle prime ore dell’alba Carabinieri di Napoli e Poliziotti della Questura partenopea hanno eseguito una Ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Dda nei confronti di una quarantina di soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, comuni e da guerra, e di tentati omicidi.
Le indagini di Carabinieri e Polizia di Stato hanno permesso di documentare progetti omicidiari maturati nell’ambito dei conflitti tra i gruppi camorristici Leonardi e Vanella Grassi, cui apparterrebbero gli arrestati, contrapposti al gruppo Abete-Abbinante, in contrasto per il controllo delle attività illecite nell’area Nord di Napoli e nei Comuni limitrofi di Melito e Mugnano. Al centro delle indagini anche la piena operatività degli arrestati nell’organizzare il traffico di stupefacenti.
Contestualmente agli arresti la Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un decreto di sequestro di beni per circa 4 milioni di euro nei confronti di alcuni degli indagati.
L’INDAGINE – Sono complessivamente 44 i destinatari della ordinanza emessa nell’ambito dell’inchiesta sulle attività del clan Vanella Grassi attivo a Secondigliano e negli altri quartieri della periferia Nord di Napoli. A dare impulso alle indagini le rivelazioni del boss pentito Antonio Leonardi, insieme ai figli Alfredo, Felice e Giovanni, a capo del gruppo alleato e quasi organico alla cosca della Vanella Grassi. L’inchiesta prende in esame un arco temporale che va dal 2012 al 2014. Il boss svela le dinamiche della cosiddetta terza faida di Scampia, le alleanze pro e contro il clan Di Lauro, egemone fino al 2004 nella zona, e gli Amato-Pagano, il nucleo di scissionisti originario. Gli inquirenti ritengono identificati mandanti ed esecutori del tentato omicidio del capoclan degli Abbinante, Giovanni Esposito, nell’agguato a Secondigliano che il 4 luglio 2012 segnò il via all’ennesima guerra di camorra in periferia nord, come quelli di Giovanni Giordano, altro affiliato degli Abbinante del sottogruppo Bastone, del 12 novembre 2012 a Qualiano, ma anche dei raid armati al Lotto P e alla Vela celeste, piazze di spaccio.
Sono numerose le armi sequestrate nel corso dell’operazione, tra le quali anche kalashnikov e una mitraglietta Skorpion. Gli arrestati appartengono in massima parte alla famiglia Leonardi. Numerosi i beni sequestrati dalla Guardia di Finanza tra cui autovetture e immobili nei quartieri di Secondigliano e Scampia. E’ emerso anche il coinvolgimento della cosca nella gestione delle slot machine sia a Roma e sia in diverse zone della Campania.