La Scuola e le associazioni denunciano il silenzio calato dopo i fatti del 2008
Convegno sui rischi ambientali nella Pianura della discarica e dell’impegno civico
Riparte da Pianura, (teatro degli scontri per impedire la riapertura della famosa discarica nel 2008), la denuncia di un sostanziale silenzio delle istituzioni che ha ignorato il grave problema ambientale a danno di decine di migliaia di cittadini napoletani. Un convegno organizzato dalla preside, dott.ssa Elena De Gregorio, dell’Istituto Comprensivo “72°-Palasciano” inserito nelle attività di fine anno per mostrare la giusta coniugazione tra formazione dei nuovi cittadini e l’impegno sociale che la stessa Scuola è chiamata a dare sul territorio come primaria agenzia di cultura e aggregazione sociale. Un incontro che, come ha ribadito Gianni Palmers (giornalista moderatore della giornata), doveva ripristinare i termini di una giusta informazione spesso negata ai cittadini che, ancora oggi, non sanno pienamente a quali rischi ambientali sono esposti. Il conforto scientifico della giornata è stato garantito, tra gli altri ospiti, dal geologo prof.Franco Ortolani e dall’oncologo prof. Giuseppe Comella già presenti ed attivi nel triste gennaio di 7 anni fa quando si decise, sulla pelle dei pianuresi, la riapertura della discarica dei Pisani. Gli stessi scienziati hanno messo in evidenza ciò che ormai ribadiscono da tempo circa gli effettivi rischi dei depositi di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali e nocivi presenti nell’area dell’ex discarica. Un combinato di materiali che hanno inquinato, in modo irreversibile, le falde acquifere della zona compresa tra i tanti crateri vulcanici tra Pianura, Pozzuoli e aree limitrofe. Nel dettaglio il geologo ha anche messo in guardia la cittadinanza e le istituzioni sui concreti rischi idrogeologici del versante camaldolese che incombe sul quartiere napoletano. Si è fatto presente che le famose vasche di contenimento, costruite per raccogliere le acque piovane provenienti dalla collina, hanno poca efficacia in un prevedibile disastroso evento meteorologico sia per la loro collocazione, sia perché non sono collegate a condutture che ne smaltiscono il liquido fangoso captato. Il prof. Comella, inoltre, ha illustrato, le percentuali di malattie tumorali(per classificazione scientifica) presenti nell’area flegrea tra Pianura e Fuorigrotta che si potrebbero collegare alla prossimità di un sito industriale che nella stessa area, in realtà, non esiste. A dare conforto ai due illustri relatori si sono aggiunti gli studi dei medici generici presenti al convegno tra cui la dott.ssa Pina Tommasielli e Luigi Napoli che hanno denunciato, ancora una volta, l’assenza del registro regionale dei tumori. Negli interventi delle associazioni sono stati evidenziati l’impegno concreto dei gruppi che operano per la difesa e la salvaguardia dell’ambiente come Pianura Verde, Progetto Pianura e Rinascita dei Campi Flegrei. Un impegno più volte invocato per uscire fuori dalla logica dell’ignavia dei cittadini che spesso si voltano altrove per non affrontare in modo attivo la rivendicazione del diritto ad un ambiente più sano in cui vivere. Nelle relazioni dei referenti delle associazioni (Maria Vitolo, Anna Caparro, ed Enzo Russo) si è colto il bisogno di dare un segnale alle istituzioni per dare corso agli interventi possibili sul territorio sia in termini di bonifica sia di messa in sicurezza delle aree inquinate(quelle censite e quelle abusive). L’attenzione e l’incisiva partecipazione del pubblico presente ha sottolineato l’interesse vivo che questa tematica ancora riscuote nella popolazione troppo spesso tagliata fuori ad arte dalla corretta e doverosa informazione cui ogni libero cittadino ha diritto. Gli intermezzi musicali e le rappresentazioni teatrali(conduttore Oscar Di Maio) degli alunni della scuola, nonché le animazioni messi a disposizione dagli sponsor, hanno ridato il naturale splendore ad una scuola di periferia(che non aspetta il miraggio della cosiddetta “buonascuola”)che si distingue nonostante il pressante degrado del territorio(cittadini ed istituzioni) vittima, talvolta, del suo stesso disimpegno.