Avvicinava ragazzini millantando conoscenze nel mondo dello spettacolo e promettendo di aiutarli a diventare popolari sui social network con i video musicali. Con loro avviava un dialogo via chat, di contenuto via via sempre più esplicito e spinto. Fino agli abusi sessuali, in un paio di casi, dopo averli invitati nel suo appartamento. Sono le accuse che la squadra mobile di Forlì e il servizio centrale operativo della Polizia di Stato, coordinate dal pm Lucia Spirito, muovono nei confronti di un bidello riminese di 35 anni, arrestato e finito in custodia cautelare in carcere, su decisione del gip del tribunale forlivese, per violenza sessuale su minori, adescamento e maltrattamenti in famiglia. Per questi ultimi due reati è indagata a piede libero anche la moglie, di 34 anni.
L’inchiesta è partita nel mese di marzo dopo che i genitori di un giovane riminese avevano trovato messaggi preoccupanti sul telefonino del figlio. quindi emerso che l’arrestato avvicinava adolescenti maschi, tra i 14 e i 17 anni, perlopiù in centri commerciali della Romagna, o in altri locali pubblici dove venivano organizzati incontri e spettacoli con noti dj, youtuber o influencer. Il bidello dimostrava di essere esperto dell’argomento e si vantava di conoscenze nel settore. Così cercava di convincere i ragazzini ad affidarsi a lui per avere successo sul web. Tentando anche, grazie alla lettura dei ‘tarocchi’ e sostenendo di avere poteri magici, di legarli emotivamente a sé.
Poi, con messaggini, video e alla fine anche con contatti diretti, portava il rapporto coi minori sul piano sessuale. Due gli episodi di violenza appurati e una decina gli adescamenti, ma potrebbero essere stati molti di più. Gli investigatori hanno precisato che non risultano moventi economici del comportamento del 35enne. Ciò che è emerso invece è l’appetito sessuale di un “predatore” tanto “camaleontico”, quanto “insospettabile”. Una
persona che, per dare maggiore credibilità ai suoi contatti con i minorenni “da portare al successo”, a volte incontrava anche i genitori dei ragazzi in compagnia della moglie, a quanto pare a conoscenza delle reali intenzioni del marito, e dei suoi quattro figli piccoli. Una famiglia peraltro costretta a vivere, a Rimini, in condizioni di estremo disagio.