“Chi ci garantisce che la pistola al peperoncino non venga presa da ragazzini che, per legge, non potrebbero comprarla? E chi garantisce che non la prendano i componenti delle baby gang? Di fatto si tratta di una istigazione all’uso delle armi. Infatti esiste da tempo lo spray al peperoncino ma Libero ha voluto trasformarlo in una pistola proprio per aumentare negli italiani l’idea di usare le armi”.
Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e lo speaker Gianni Simioli de La radiazza di RadioMarte, che hanno lanciato una campagna contro l’iniziativa editoriale di Libero che ha deciso di vendere una pistola al peperoncino allegata al giornale. Testimonial di questa battaglia è don Tonino Palmese, prete da sempre impegnato contro la camorra e la devianza giovanile.
Don Tonino Palmese che ha fatto un appello pubblico alle edicole napoletane a non vendere la pistola ha detto: “Non abbiamo bisogno di iniziative come questa in un Paese in cui si ragiona sempre di più con la pancia, piuttosto che con la testa e con il cuore. Chi ci garantisce che quella pistola non venga poi usata per offendere e non per difendere? E chi ci garantisce che qualcuno pensi di usarla mettendo a rischio la sua vita perché potrebbe trovarsi di fronte a una pistola vera?”.
Contrario all’iniziativa anche Giuseppe Parente, ideatore e curatore di fascinazione.info, un blog che monitora le attività della Destra italiana, per il quale “la vera Destra non è d’accordo con questa corsa alle armi e di certo non si può restare impassibili di fronte alla vendita di una pistola al peperoncino allegata a un giornale”.