“La Campania ignora il rilevamento del dolore nelle cartelle cliniche elettroniche, un ‘lapsus’ che viola i diritti dei pazienti”. Così Sergio Canzanella, direttore dell’Osservatorio regionale Cure palliative e Medicina del dolore. “L’articolo 7 della legge 38/10 prevede che all’interno della cartella clinica in uso presso tutte le strutture sanitarie, nelle sezioni medica e infermieristica, devono essere riportati le caratteristiche del dolore rilevato e della sua evoluzione nel corso del ricovero. Va indicata anche la tecnica antalgica e i farmaci utilizzati”.
Un problema, quello della malattia del dolore, che in Italia comporta una spesa, tra costi diretti e indiretti, di 3,2 miliardi euro l’anno (dati Istat), evidenzia l’Osservatorio. Il costo del dolore in Europa rappresenta il 2,3% del pil. Negli Stati Uniti, invece, i costi eguagliano la somma dei costi della terapia anticancro, vascolare e antivirale, arrivando a 600 milioni dollari.
A fare luce sulla situazione campana, rileva l’Osservatorio, “è un dossier che verrà presentato in occasione della Giornata Mondiale degli Hospice (che si svolgerà a Napoli nel mese di ottobre) dal quale emerge che molte Aziende sanitarie pubbliche o convenzionate della Campania non provvedono al rilevamento del dolore in cartella clinica”. “La corretta valutazione del dolore – afferma Canzanella – permette un’adeguata pianificazione dell’assistenza, agevola la prescrizione della terapia farmacologica da parte dei medici e consente un notevole risparmio per il Servizio sanitario regionale. importante controllare almeno due volte al giorno il livello di dolore di ogni utente, a partire dal momento del ricovero fino a quello della dimissione. Purtroppo ancora una volta si evidenzia un
diritto negato nei confronti dei malati oncologici e non”.