Perde di appeal in Italia la prima colazione a fronte di una tendenza internazionale (“breakslow”) in crescita e che ha trasformato il primo pasto della giornata come un momento rituale, di condivisione e gratificazione con la propria famiglia per generare un carico di energia. A rilevare una perdita da parte degli italiani dell’abitudine mattutina di bere una tazza di caffelatte e pasteggiare magari una fetta biscottata o un cornetto con i propri cari è uno studio condotto dall’ osservatorio Isola Bio Lab su 1800 italiani dai 18 ai 65 anni. Dall’analisi di mercato è emerso che un connazionale su cinque confessa di saltare la colazione, preferendo dormire qualche minuto in più (36%), bere al volo del caffè durante il viaggio sui mezzi (18%) o prenderlo al bar sotto l’ufficio pochi minuti prima di andare al lavoro (49%). Entrando poi nel dettaglio del comportamento degli italiani a colazione lo studio rileva che il 25% circa confessa di non farla del tutto o farla velocemente (42%), mentre un 54% ammette che gli piacerebbe poter prendersi un momento per sé, fin dal risveglio, per poter godersi un momento di totale relax prima degli impegni quotidiani, coccolandosi con degli alimenti salutari (47%) e soprattutto condividendo il momento con il proprio partner e i figli (31%). Tra i motivi invece per cui si sceglie di non farla risulta esserci la pigrizia (43%), seguito da mancanza di tempo dovuto ai ritmi serrati tra lavoro, bambini da portare a scuola e altri impegni famigliari (67%).