L’immagine del primo respiro fuori dal grembo materno di neonati prematuri. Una fotografia suggestiva che oltre a immortalare la loro venuta al mondo consentirà di studiare cosa avviene esattamente nei loro polmoni e di capire i problemi respirati a cui vanno incontro e di ridurre il rischio di mortalità. E’ la prima volta che si riescono a catturare immagini in movimento di quei momenti, che mostrano come il primo respiro del bebè espelle liquido dai polmoni mentre emerge dal seno materno.  a studio, pubblicato sul Resuscitation Journal e condotto dall’Università Monash di Melbourne e dal locale ospedale femminile, ha utilizzato gli ultrasuoni per immortalare l’evento. I ricercatori hanno posizionato dei piccoli sensori sopra i polmoni di 115 nati da una gravidanza portata a termine e su 8 nati prematuri. In 28 casi sono riusciti a registrare il primissimo respiro dei neonati. Nella prossima fase della ricerca, che contano di completare verso la fine del prossimo anno, intendono filmare il primo respiro di 50 nati prematuri.
Mentre la maggior parte dei nati si adatta al mondo esterno
entro 10 minuti, un prematuro può impiegare fino a quattro ore
perché tutto il liquido sia espulso dai polmoni. Finora ci
vogliono diverse ore per determinare la gravità di problemi
polmonari di un nato prematuro, perché i medici devono misurare
i livelli di ossigeno e condurre valutazioni cliniche. La
disponibilità di tali immagini permette una diagnosi più
accurata entro 20 minuti dalla nascita. “Utilizzando gli
ultrasuoni – scrive il responsabile del progetto, Douglas Blank
– speriamo che si possano prendere decisioni più tempestive e
quindi iniziare al più presto eventuali terapie. Il neonato avrà
allora una migliore possibilità di sopravvivere e senza danni
polmonari significativi”.