Firmato a Napoli, nelle sale ottocentesche di Villa Pignatelli, un patto per il Sud da cinque governatori: Vincenzo De Luca (Campania), Nello Musumeci (Sicilia), Mario Oliverio (Calabria), Marcello Pittella (Basilicata), e Donato Toma (Molise). In collegamento c’è Michele Emiliano (Puglia), che aderisce, in sua rappresentanza c’è l’assessore al Lavoro Sebastiano Leo.
Un accordo politico per tutelare al meglio gli interessi del Sud attraverso “una grande battaglia comune per il Mezzogiorno”. La proposta è stata del governatore campano Vincenzo De Luca ci sono tutti i presidenti delle regioni del Sud chiamati a raccolta a Napoli per verificare la possibilità di varare politiche economiche comuni all’interno di un accordo politico.
Dinanzi a un Sud che nell’ultimo decennio ha continuato a perdere colpi, per De Luca servono provvedimenti “choc” per dare speranza ai giovani, come un grande piano per il lavoro, ma serve anche che le Regioni meridionali mettano da parte i distinguo per andare uniti alla battaglia ai tavoli in cui si decidono i giochi. “E’ indispensabile fare una battaglia per il Sud – dice – per difendere i nostri interessi, trovando un accordo politico tra noi nei giorni in cui nasce il nuovo governo perchè quando si tratta di trovare le risorse il Nord è compatto, senza distinzioni di destra e sinistra, il Sud invece no. Dobbiamo imparare – è l’appello che il governatore campano rivolge ai colleghi – a fare lobby in maniera positiva per tutelare le nostre comunità”.
Rivedere il criterio che regola il riparto delle risorse sulla base degli investimenti pregressi e della qualità dei servizi è la prima battaglia che De Luca lancia per impedire “che chi è già all’ inferno continui a sprofondare per scelte sbagliate che appartengono al passato e a un modo pulcinellesco di rappresentare il Mezzogiorno che non esiste più”. “E dobbiamo combattere – aggiunge – perché le risorse destinate alle infrastrutture del Sud siano mantenute o incrementate”.