Shenzhen, Changsha e Wuhan. Sono le nuove tappe del roadshow di Vinitaly in programma in Cina da oggi e fino a giovedi’ 14 giugno, con il coinvolgimento di 46 aziende, tra cantine italiane e distributori cinesi, con 300
etichette. Cosi’ Veronafiere consolida la propria presenza in Asia, dopo Pechino, Shanghai, Hong Kong, Chengdu e gli appuntamenti della Vinitaly International Academy. La missione commerciale coinvolge tre metropoli nel Sud-Rst del paese, con oltre 40 milioni di abitanti. Nelle citta’, secondo le analisi di mercato, si concentra il futuro della domanda di vino del Gigante asiatico, grazie al peso sempre maggiore di una upper class con elevata capacita’ di spesa (sara’ il 25% della popolazione nel 2022) e un tasso di urbanizzazione che nei prossimi cinque anni salira’ di 5 punti, fino al 63 per cento. Secondo i dati dell’osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, nel 2017 i consumi di vino in Cina sono cresciuti del 3% sul 2016 e le importazioni hanno toccato 2,5 miliardi di euro, raddoppiate in valore negli ultimi dieci anni. La quota di mercato dell’Italia in questo avvio di 2018 e’ pari al 7% e i margini di crescita per le esportazioni nazionali restano quindi ancora molto elevati. Ma per conquistare nuovi consumatori e’
necessario prima far apprezzare qualita’ e varieta’ della produzione vitivinicola made in Italy a importatori, agenti e
canale horeca. Gia’ oltre 500 gli operatori accreditati alla prima tappa di Shenzen. Nella realizzazione del roadshow, a fianco di Vinitaly, c’e’ ICE-Italian Trade Agency che completa le attivita’ in calendario con i corsi di formazione “I love italian wines”, per promuovere la conoscenza degli oltre 500 vitigni italiani. L’iniziativa in Cina vede anche la collaborazione di Shenzen Pacco Cultural Communication, che gia’ organizza a Chengdu l’importante fiera IWSS-International Wine and Spirits Show.