Gorizia – centro città – 23 maggio 2015. Sarà Roberto Saviano, quest’anno, a ricevere il Premio FriulAdria – Il saviano 2romanzo della storia, nato sette edizioni fa – grazie all’ispirazione e al contributo della Banca Popolare FriulAdria – Crédit Agricole – dal connubio fra storia e narrazione, fra èStoria – Festival Internazionale della Storia e Pordenonelegge – Festa del Libro.
Dopo il saggista italiano Luciano Canfora, premiato nel 2009; il romeno naturalizzato statunitense Edward Luttwak, premiato nel 2010; lo storico statunitense Daniel Goldhagen, premiato nel 2011; il giornalista e scrittore italiano Corrado Augias, premiato nel 2012; lo storico britannico Ian Kershaw, premiato nel 2013 ed il connazionale giornalista Max Hastings, insignito del premio lo scorso anno, il prossimo 23 maggio il riconoscimento della Banca Popolare FriulAdria andrà al trentacinquenne napoletano Roberto Saviano, dottore in Filosofia, che esordì come scrittore nel 2006 con Gomorra, la non-fiction novel successivamente tradotta e distribuita in oltre cinquanta Paesi del mondo e divenuta ben presto un bestseller.
La principale ragione che ha portato gli organizzatori a scegliere Roberto Saviano quale destinatario del premio di quest’anno sta nella profonda ammirazione per la sua capacità ad affrontare il presente in termini critici, studiando le radici dei problemi con precisione e rigore e trasformando la sua analisi in storia vera e propria.
Un’ulteriore motivazione riguarda l’aver indagato la natura antropologica del fenomeno camorristico con il distacco di uno storico, senza timori e senza nascondersi dietro la maschera dell’ipocrisia. Affrontare in questi termini un fenomeno sociale la cui natura penetra così a fondo nella storia del nostro Paese, e che tutt’oggi ancora fa sentire su gran parte dello stesso il peso delle sue conseguenze, ha permesso a milioni di lettori di comprendere le reali dimensioni di una minaccia apparentemente circoscritta, e che è invece in grado di mettere a repentaglio la più profonda essenza della nostra democrazia.
Quest’anno – ancor di più rispetto alle edizioni passate – si è deciso di dedicare èStoria ai giovani, al loro passato e soprattutto al loro futuro (Giovani è proprio il titolo di questa XI edizione del festival) ed il coraggioso esempio di un giovane saggista animato dalla passione per l’indagine storiografica sembra quanto mai appropriato al fine di coniugare al meglio le tre dimensioni del passato, del presente e del futuro.
Ulteriori informazioni e dettagli sulla partecipazione di Roberto Saviano ad èStoria sono disponibili sulla pagina Facebook dell’Associazione Culturale èStoria.
A cura di Ilaria Pingue