A cura di Teresa Lucianelli
Grande evento pubblico del Grande Oriente d’Italia al Royal di Napoli su “Grammatica universale dei diritti umani: Liberté, Égalité, Fraternité”
Convegno del GOI, il Grande Oriente d’Italia su “Grammatica universale dei diritti umani: Liberté, Égalité, Fraternité” all’Hotel Royal Continental di Napoli.
Organizzato dal Collegio dei Maestri Venerabili della Campania-Lucania del Grande Oriente d’Italia, l’evento ha registrato la presenza di un folto e qualificato pubblico. Dato di rilievo: ha segnato un grande passo nell’apertura del GOI verso il grande pubblico.
Oltre al massimo venerabile, hanno partecipato al grande incontro: Francesco Di Donato, docente di Storia delle Dottrine e delle Istituzioni Politiche; Giuseppe Benedetto, presidente della Fondazione Einaudi; Andrea Cozzolino, europarlamentare; Massimo Calenda, giornalista.
“Io non mi sottraggo al confronto e cerco e voglio capire le ragioni dell’altro” – ha dichiarato Bisi a proposito del contenzioso in atto da oltre un anno con la Commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi. Contenzioso che ha sollevato una nuova ondata mediatica di ostilità e pregiudizio nei confronti dei “liberi muratori” oltre che una serie di polemiche. “La stessa che ha indotto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris a non intervenire al convegno del Goi” come sottolineato ufficialmente anche dal Goi.
La decisione di de Magistris – che, secondo programma, avrebbe dovuto portare il saluto della città – di non intervenire al convegno, è legata, come affermato dallo stesso sindaco della città di Napoli, alle “polemiche di questi giorni e anche al dibattito che ne è scaturito” col conseguente rischio “di dare un significato completamente distorto” alla sua presenza al convegno.
“Il mio intento era quello di portare un saluto istituzionale, ma soprattutto di ribadire quello che affermo da 25 anni sulla massoneria e ricordare come le massonerie deviate sono state determinanti nel fermare il mio lavoro di magistrato. E avrei anche affermato che non si deve cadere nelle generalizzazioni e che non esiste l’equazione ‘massone è come dire delinquente’ o ‘massone è come dire affiliato alla criminalità organizzata’.
Tra i presenti, la dott. Tina Bianco, presidente della attivissima Associazione Rosa Bianca.
“La Massoneria nasce nel 400 e si ispira ai principi fondamentali della rivoluzione francese: Liberté, Legalité, Fraternitè, dove fraternitè viene poi tradotto in Solidarietá e Diritti Umani, mission dell’ Associazione Rosa Bianca” – ha spiegato a margine del convegno, non nascondendo la profonda delusione per l’assenza di De Magistris, delusione ampiamente condivisa dai presenti.
“È stato un confronto interessante, aperto al pubblico che si interroga su queso nome che da secoli incute timore – ha detto Bianco – La Massoneria é un potere? No! I massoni si sono presentati con la Carta dei Diritti Umani conforme alla Costituzione Italiana, rivendicando la difesa in nome dei grandi che la hanno creata amata e discussa. Non hanno polemizzato sulla scelta del sindaco di non presenziare ma avrebbero gradito un confronto civile e democratico. In tanti lo attendevano: avvocati , professori, giornalisti, artisti, impiegati, ecc”.
“Ciò che è triste è che, alla fine, il concetto é lo stesso: de Magistris, così impegnato sul fronte dei diritti umani e dell’accoglienza, avrebbe dovuto esserci, ma la parola Massoneria crea ancora turbamento, timore, discriminazione. Peccato, perché il confronto avrebbe potuto essere qualcosa di molto positivo D’altronde, ogni pensiero condivisibile porta ad un certo numero di persone che si riuniscono, si associano e poi diventa anche un pensiero politico.”
Il Gran Maestro ha annunciato di essere stato convocato per la terza volta davanti alla commissione ed ha ricordato che il Grande Oriente ha denunciato i membri dell’Antimafia alla Corte Europea dei diritti dell’uomo e alla Procura di Roma.
“Riteniamo che la Commissione abbia commesso un abuso nei nostri confronti. Come ha detto pochi giorni fa a Milano, anche Davide Monti, un magistrato in servizio, gli elenchi non si sequestrano a nessuno, a nessuna associazione. I parlamentari di questa Repubblica e anche i parlamentari europei dovrebbero riflettere su questo strumento” – ha stigmatizzato il gran maestro.
“La commissione antimafia ha gli stessi poteri e limiti dell’autorità giudiziaria, ma solo in teoria. Se infatti il potere dell’Autorità Giudiziaria, che è costituita dal Pm, che esercita l’azione penale nei confronti delle persone indagate e dal giudice che valuta le accuse mosse dal Pm, ascolta la difesa e decreta se debba essere celebrato il procedimento oppure no, è bilanciato, quello delle commissioni d’inchiesta, che possono anche utilizzare la polizia giudiziaria, come ha stabilito una storica sentenza della Consulta, è senza limiti. L’Antimafia è gip e pm al tempo stesso. C’è un corto circuito”- ha aggiunto. “Per questo, ci siamo presentati anche davanti alla corte europea: vogliamo tutelare e difendere non solo la nostra Istituzione, ma la libertà di tutti i cittadini. Non si tratta di essere garantisti o giustizialisti, che sono due categorie dello spirito che respingo, il problema è un altro. Abbiamo una Costituzione che va rispettata” – ha aggiunto Bisi, ricordando l’articolo 2 e l’articolo 18 della nostra Carta fondamentale.
“Il primo, favorisce le formazioni sociali, perché è nelle formazioni sociali che si esercita e si migliora la personalità di ogni uomo, il secondo sancisce la libertà di associazione. E’ questi due principi che noi difendiamo e che, mettendo sotto attacco noi, sono stati messi a rischio. Un rischio che coinvolge tutti” ha avvertito.
“Qualcosa di simile accadde agli albori del Fascismo, che perseguitò la Massoneria definendola il ‘cancro della società’ e nel 1925 la mise al bando con una legge, che assomiglia molto alle proposte presentate nei mesi scorsi, che riguardava appunto le associazioni. Una legge contro la quale si scagliò in parlamento Antonio Gramsci, non per difendere i liberi muratori, ma perché aveva capito che quella norma era un grave vulnus, che avrebbe messo a rischio la libertà di tutti” – ha ricordato Bisi alla platea partecipe.
“Noi continuiamo a fare il nostro lavoro, a organizzare momenti di cultura. Agli incontri che i nostri fratelli promuovono viene tanta gente, c’è sempre tanta partecipazione come stasera. Sono la nostra risposta a chi ci vorrebbe cancellare”.
Nell’incontro, Bisi ha parlato tra l’altro di una significativa realtà che vede Scampia protagonista, ponendo la legalità in prima posizione, insieme alla voglia di fare e di vivere con onestà e di costruire, di “sognare il sogno impossibile”. Perché Scampia, il popoloso e povero quartiere di Napoli, indicato come regno della camorra organizzata e della microdelinquenza, piantonato 24 h da polizia e carabinieri continuamente alla caccia di “muschilli” e spacciatori adulti, potenti trafficanti di droga e ai camorristi in latitanza, vanta una nuova libreria del tutto speciale, che testimonia la speranza di un quartiere “famigerato” ma dove c’è tanta gente che vuole costruire un immediato futuro propositivo e lotta per un presente edificante. Parliamo de “La Scugnizzeria”, curata da un’associazione particolarmente attiva, che si occupa di libri e di prodotti biologici.
Una grande insegna gialla e diffonde un messaggio positivo in una realtà che non lascia ufficialmente grande spazio. Ma in questo stesso contesto ci sono pure grandi fermenti e c’è la ferma volontà di tanti abitanti di realizzare una concreta riqualificazione, di costruire l’avvenire nel rispetto delle leggi e dell’etica.
Questa grande volontà ha catturato l’attenzione anche del gran maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi che vi si è recato appena giunto a Napoli.
“Qualche settimana fa ho letto una bella notizia, una di quelle di cui abbiamo bisogno: l’inaugurazione dopo 40 anni a Scampia di una libreria. Sono voluto andare a visitarla – ha raccontato il gran maestro. Ho incontrato Rosario, l’animatore dell’associazione, che ha realizzato l’iniziativa. Un’associazione che produce prodotti biologici e anche libri. Io ho portato con me questa scatola… E questo stasera è il mio spot: dentro c’è un libro, un cd, un vasetto di miele”.
Con pochi euro, possiamo dar forza a questi giovani, aiutarli a realizzare il loro sogno – ha sottolineato esortando i presenti – La loro libreria organizza con corsi di yoga, di ginnastica, di lettura, di scrittura, fa cultura a Scampia”, ha sottolineato il gran maestro.
“Il diritto alla cultura, è anche il diritto al confronto: l’esercizio al confronto, è cultura” – ha sottolineato con vigore.
Il venerabile si è pure soffermato su un libro che ha notato nella stessa libreria, scritto da Davide Mattiello, il parlamentare del Pd, nella Commissione Antimafia, ispiratore e primo firmatario proprio di una delle due proposte di legge contro la Massoneria.
Sui ragazzi ha poi osservato: “mi ha davvero colpito vederli lì, insieme, impegnati in tante attività in quello spazio di 140 metri quadri, tra scaffali di libri, prodotti della terra, macchinari. E pensare che tra loro c’è chi sta lottando contro la droga, o si sta riscattando dal carcere. Le loro scatole diventeranno tante scatole: costruiremo un tempio coerenti con quello che diceva un nostro fratello, Mario Calvino, padre di Italo: la Massoneria è un’associazione che tutela il libero pensiero e il bene dell’umanità” – ha concluso tra lo s rosicare degli applausi dei numerosissimi intervenuti che riempivano completamente l’ampio salone, occupando pre gli spazi in piedi.