“Ho avuto paura, ma non nutro rancore. Non voglio vendetta”. Lo avrebbe detto l’eritreo accoltellato due notti fa durante l’assedio al presidio umanitario di via del Frantoio, alla periferia di Roma. L’uomo, ancora ricoverato in ospedale con 30 giorni di prognosi, è stato ascoltato mercoledì dai carabinieri con l’aiuto di un interprete. “Non ho lanciato sassi contro i ragazzini” – L’immigrato ha poi affermato di non aver lanciato sassi “contro quei bambini”. Secondo gli investigatori, però, tra l’eritreo e il gruppo di ragazzini ci sarebbe stato comunque un diverbio che ha portato alla spedizione punitiva.
Ai carabinieri, tramite l’interprete, l’eritreo ha raccontato confusamente che ha preso in mano una mattonella e ha fatto solo il gesto di scagliarla. “Lo so che sono strano, parlo da solo, si sono presi gioco di me, me la sono presa e ho fatto per afferrare una mattonella per tirarla e non l’ho fatto”, ha dichiarato l’uomo, precisando che la donna bloccata dai migranti era lì insieme ai ragazzi.