Il Capogruppo di “Prima Napoli” in Consiglio Comunale – Cons. Vincenzo Moretto – ha presentato un question time interrogando il Sindaco e l’Assessore competente a relazionare in modo esaustivo su come intende procedere per sollevare e risolvere le numerose criticità che interessano il Cimitero monumentale di Poggioreale, in primis, e gli altri cimiteri cittadini. Occorre un serio interessamento istituzionale, invocato anche dalla O.S. di categoria, per risolvere una situazione che sta divenendo ogni giorno sempre più grave e pesante, anche per coloro che si ritrovano tristemente nella necessità di accedere ai servizi mortuari.
Si rilevano:
– quindici corpi aspettano di essere sepolti. Altri dieci non li hanno fattì neanche arrivare ma sono rimasti nelle celle delle ditte di onoranze fùnebri. Al cimitero di Poggioreale è già caos e nel giro di qualche giorno potrebbe esserci un totale collasso con rischi anche sanitari, oltre allo strazio e al dolore dei parenti dei defunti;
– una media di 20-30 sepolture al giorno sono necessarie nei cimiteri cittadini, da Poggioreale a Chiaiano fino a Pianura e Secondigliano;
sono in tutto 27 gli addetti alle sepolture e alle esumazioni: sono dipendenti di ditte specializzate a cui questa Amministrazione ha affidato il servizio in appalto;
– sono ben 10 i cimiteri cittadini che lamentano gravi criticità in ordine di manutenzione ordinaria e straordinaria e di servizi resi ai parenti dei defunti;
pesante la situazione di degrado nel Cimitero di Miano: i residenti, in visita ai loro defunti, sono costretti a muoversi in una giungla di cartacce, tombe vuote scoperchiate dove chiunque può cadere, calcinacci, impalcature e fili elettrici staccati. Insomma una manutenzione inesistente. Lo stesso accade nel luogo sacro di Secondigliano: fili elettrici scoperti e vegetazione selvaggia;
– mancano le condizioni minime di sicurezza sul posto di lavoro: la ditta appaltante non ha provveduto neanche all’acquisto di guanti e mascherine a norma.
Diversi sono gli interrogativi posti da Moretto. Come l’Amministrazione, sta procedendo o intende procedere? Perchè si è provveduto a privatizzare il servizio con costi lievitati non solo per l’Ente, già in pre-dissesto dichiarato, ma anche per gli utenti? Non sarebbe stato più opportuno ripartire più razionalmente ed equamente il personale comunale? E per quanto riguarda i necrofori comunali: qual è la situazione lavorativa; le eventuali destinazioni e mansioni? Ultimo punto che è doveroso di chiarezza. Considerato che quasi il 40% dei familiari dei defunti si affida alla pratica della cremazione e che esistono solo 2 impianti (tra Nola e Avellino e in provincia di Salerno), il progetto di costruzione del forno crematorio a Napoli quali evoluzioni ha subito? Quali sono i motivi di un ritardo ormai incalcolabile; i danni che la mancata attuazione dell’impianto di cremazione sta provocando, sia in termini economici costretti a maggior impiego dei lavoratori addetti al servizio alternativo alla cremazione ed i costi di trasporto delle salme ad altri impianti in Campania. Quante migliaia di euro ormai siano calcolate per la costruzione dell’impianto e gli interessi maturati; a chi dovremmo addebitare i danni causati ed i motivi che li hanno procurati. Le responsabilità maggiori sono da addebitare a questa Amministrazione che a più riprese ed in modo trionfalistico ha annunciato la conclusione e l’avvio dell’impianto con diversi Assessori che si sono interscambiati, ma con gli stessi fallimentari risultati che anche l’impianto di cremazione è solo una delle tante favole che racconta questa Amministrazione, De Magistris ed i suoi inconcludenti Assessori.