Una stella e’ una luce lontana, un bagliore misterioso che attraversa l’universo. Pur non perdendo di vista la sua ispirazione di sempre, fatta di gran balli del primo novecento, di party sfrenati della New York dello Studio 54 e della roma-1delirante vita notturna hollywoodiana, lo stilista libanese Rani Zakhem, nella collezione che ha sfilato al Guido Reni District, rende omaggio alle stelle. Architetto e designer, Zakhem riveste di brillanti decori i suoi abiti da mille e una notte, fatti di gonne fruscianti e drappeggiate, oppure spumose come la via lattea e corpetti gioiello. Scollature e spacchi incontrano il suo bisogno di rendere la donna seducente. Ricami come fuochi d’artificio, Big Bang di cristalli, giochi pirotecnici di luce liquida, la rendono regina della notte. La palette e’ un caleidoscopio di colori, dal giallo al bluette, che si susseguono negli abiti in organza di seta, chiffon, tulle o raso prezioso. Nelle guaine che avvolgono il busto. Un abito trasparente di paillettes degrada nelle declinazioni del viola, nelle cui pieghe s’indovina il danzare delle fiamme. Il fourreau di seta color sangue s’illumina di cristalli d’argento. L’abito-girasole sembra fatto di luce pura. E poi ricami cometa e notti stellate infine l’immancabile omaggio all’Art De’co con l’abito corolla nero cosparso di polvere d’oro che degrada dolcemente sul fondo della gonna. L’abito da sposa, bianco come la neve e attraversato da una via Lattea di stelle.