Oltre 200 etichette, tra vini fermi e frizzanti, solo ed esclusivamente rosati in abbinamento allo street food e assaggi di olio extra vergine della XXV edizione dell’Ercole Olivario. E’ la formula di Bererosa 2017, il maxi brindisi in scena il 6 luglio a Roma, a Palazzo Brancaccio, dimora ottocentesca nei pressi del Colosseo, in compagnia dei produttori provenienti da tutta la Penisola. A promuoverla gli esperti degustatori di “Cucina&vini”, secondo i quali l’Italia del vino in rose’ “sta crescendo in qualita’ e notorieta’. E ha ampi margini di crescita”. Piu’ di 94 le aziende vitivinicole partecipanti, dalla Puglia (con una speciale collettiva di 16 cantine socie del Movimento Turismo del Vino Puglia) alla Lombardia, dal Trentino all’Abruzzo, per un viaggio nelle diverse zone vocate ai Rosati, che in Italia coprono il 9% della produzione mondiale con 2,1 milioni di ettolitri (fonte: Osservatorio economico mondiale dei rosati – Civp, France Agrimer e Abso Conseil) e che in rete, secondo i dati di Tannico, attraggono sempre piu’ acquirenti con buone performance di vendite online per i vini made in Puglia (17%), Sicilia (14%), Abruzzo (11%), Sardegna e Alto Adige (9%), Lombardia e Toscana (8%) e Campania (4%). “Una tipologia, quella dei Rosati, che rispetto ai Rossi e ai Bianchi a mio giudizio offre ampi margini di crescita – afferma Francesco D’Agostino, direttore di Cucina & Vini -. Stiamo parlando di un vino ‘immediato’ e capace di intrigare pure palati meno esperti. Ci sono segnali positivi sia da parte dei
ristoratori e gestori di locali, che sono sempre piu’ propensi a
proporli ai propri clienti, sia da parte della stessa clientela
che manifesta una crescente curiosita’ per questi vini, seppur
ancora piu’ al calice che in bottiglia, grazie alla forte
personalita’, la destagionalizzazione, il consumo sempre piu’
unisex, la sua capacita’ di adattarsi a tutto pasto”