“Quando gli ho chiesto ‘cosa hai fatto? Lui mi ha risposto ‘cosa ho fatto? …Non ho fatto niente’. Non si e’ reso conto della gravita’ del suo gesto”. A parlare e’ Armando Sangiorgio, il dirigente scolastico reggente della scuola media ‘Augusto Consoli’ del quartiere Fuorigrotta di Napoli dove, ieri, un ragazzino poco piu’ che tredicenne ha accoltellato, ferendolo lievemente, un compagno di classe. l feritore e’ un bravo studente, con buoni voti, oltre che un promettente calciatore. Frequenta la terza media e si e’ gia’ iscritto alle superiori. Ciononostante ha, ed ha avuto in
passato, atteggiamenti da bullo, anche nei confronti del quattordicenne ferito. I due erano seduti l’uno accanto all’altro quando il tredicenne ha estratto il coltello e ha colpito il compagno. Il tutto e’ avvenuto mentre in classe c’erano i professori. La vittima non ha denunciato subito l’accaduto: ha chiesto di andare in bagno e il tredicenne l’ha accompagnato. Poi e’ stato lanciato l’allarme dai docenti, che hanno chiesto l’intervento dei sanitari. L’aggressore “e’ un ragazzo in difficolta’, ce ne eravamo accorti – dice ancora Sangiorgio – ma non potevamo immaginare che potesse succedere quello che e’ accaduto. Si tratta di un episodio da biasimare – continua il preside – ciononostante abbiamo il dovere di capire il suo malessere e tentare di
risolverlo. Perche’ come padre, educatore e dirigente, sono
convinto che il ragazzino puo’ essere recuperato”. “Noi mostriamo
sempre molta attenzione – conclude Armando Sangiorgio – ai
problemi di natura psicologica, ma purtroppo non siamo
attrezzati per fronteggiarli”.
Dello stesso tenore anche le parole del dirigente scolastico
regionale Luisa Franzese: “Non si tratta di un ragazzo violento
– sottolinea – ma di un ragazzo con difficolta’ familiari e con
un forte temperamento. Adesso dobbiamo lavorare per capire
perche’ aveva un coltello in tasca. Quanto accaduto merita una
analisi piu’ approfondita. Ho gia’ incontrato il dirigente
scolastico con il quale abbiamo concordato che ora e’ necessario
capire cosa si puo’ fare per lui e cosa, eventualmente, non e’
stato fatto”.
Per domani e’ stata disposta un’ispezione nell’istituto, da
parte del dirigente scolastico regionale: “Abbiamo il dovere di
comprendere il disagio – conclude Franzese – e, soprattutto,
cosa possiamo fare per risolverlo”.