La passione per i completi della sartoria napoletana, lo ‘sparato’ delle camicie perfettamente inamidato, le cravatte di Marinella, il tessuto Principe di Galles, gli immancabili gemelli. Nelle celebrazioni per i 50 anni dalla scomparsa non poteva mancare il ricordo di un aspetto significativo della personalita’ di Antonio de Curtis: nasce cosi’ il premio ‘Toto’ l’eleganza del genio’ attribuito da ‘Napoli Moda design’ (3-14 maggio) alla nipote Elena Anticoli De Curtis, nell’ambito del Maggio dei Monumenti, a Villa Pignatelli. “Il suo primo abito mio nonno lo acquisto’ con i risparmi
guadagnati facendo lavoretti da manovale – racconta Elena, presidente dell’associazione di famiglia ‘Antonio de Curtis in arte Toto” – poi parti’ militare e lascio’ il completo in custodia a sua madre, che pero’ fu costretta a venderlo. Quando torno’ a casa ne fu dispiaciutissimo, anzi si infurio’ al punto di chiedere con forza a suo padre di regolarizzare al piu’ presto il rapporto con la madre e prendersi cura di lei”. “Mio nonno e’ sempre stato un esteta – racconta Elena, tra gli ospiti della manifestazione ideata dall’architetto Maurizio Martinello e premiata insieme con Simona Ventura e con Giulia Molteni per il design – cosi’ come amava la bellezza femminile, si circondava di bellezza, e lo testimonia l’eleganza della sua casa. Conservo i suoi splendidi piatti e le posate d’argento con
cifre e stemma, e una vestaglia di un bellissimo rosso
cardinalizio con risvolti di velluto nero. Mia madre Liliana mi
racconta che in casa il nonno era sempre impeccabile. Amava
molto anche il profumo e la sua fragranza preferita ha ispirato
‘Antonio de Curtis’ che l’azienda napoletana Mansfield produce
da qualche anno”. Celebri anche le sue sciarpe di seta e i
guanti. “La cosa alla quale Toto’ da uomo elegante non
rinunciava? Le camicie bianche perfettamente stirate ed
inamidate”, conclude.