Stamane il procedimento a carico dei sei indagati per diffamazione ai danni di Tiziana Cantone è stato archiviato. E così, con le accuse alla magistratura mosse dalla madre della napoletana suicidatasi in seguito la diffusione in rete di video hot che la ritraevano, si sono riaccese le polemiche e le discussioni.
Ma almeno di fronte una morte, un suicidio, una vita spezzata, generalmente le persone dovrebbero mostrare un minimo di intelligenza, buonsenso e soprattutto rispetto. Trattamenti che non sono spettati a Tiziana Cantone. Avrei preferito non dire nulla a riguardo, ma ho letto talmente tante stronzate che voglio dire la mia.
Fino a qualche giorno fa se avessi avuto la malaugurata idea di chiedere ad un mio amico con il cellulare in mano “stai facendo un video?” si sarebbe girato anche il tizio dall’altra parte della strada che stava portando il cane a spasso per dire “BRAVOH”. Nemmeno immagino Tiziana Cantone quante volte al giorno, ogni giorno, per più di un anno, da chiunque incontrasse, debba essersi sentita ripetere questo slogan. Slogan che da subito divenne, suo malgrado, un tormentone, addirittura poi commercializzato (da terzi) sotto forma di T-shirt, adesivi, cover e qualsiasi altro tipo di gadget. Sui social infinite parodie. Social su cui i video incriminati (più di uno) sono circolati alla velocità della luce, e si sa che “once online forever online” (una volta online per sempre online). Una delle controversie più grandi però sorge qui. Perché in molti hanno detto che se Tiziana Cantone è morta la colpa è del web. Ma dare la colpa al web, ad un’entità astratta, significa minimizzare l’accaduto. Il web è semplicemente un mezzo. Dietro al web ci sono persone vere. Nomi, cognomi, facce. Vite. Nessuno può immaginare cosa sia passato per la testa di una ragazza di soli 31 anni che è arrivata a compiere un gesto tanto estremo. Io non voglio parlare di cosa lei abbia fatto. Perché la differenza tra Tiziana Cantone e molti di quelli che l’hanno criticata sta semplicemente nella discrezione degli amanti che hanno filmato il tutto. Si è liberi di fare sesso come si vuole e con chi si vuole. Adesso chi aveva fatto parodie le ha eliminate. Solo dopo la sua morte. Qualcuno forse in segno di rispetto, quasi tutti probabilmente, invece, per evitare rogne legali. Dopo essersene fregati delle conseguenze che possono queste parodie aver avuto su di una loro coetanea.
Ho sentito molti dire “se l’è cercata”, ma probabilmente sono gli stessi che lo dicono anche quando viene stuprata una ragazza che indossava una minigonna. Ho sentito molti dire “vabbe ma a sto punto si metteva a fare l’escort o la pornostar”, ma probabilmente sono gli stessi che pensano di avere come fidanzata l’unica donna santa esistita dopo la Madonna.
Ho sentito molti dire “se fosse stato un uomo sarebbe stato motivo di vanto per lui”, ma probabilmente sono gli stessi che pensano che gli uomini siano bestie non pensanti prive di sentimenti che vanno in giro con il membro di fuori.
Ho sentito molti dire molte cose. In tutti i casi sarebbe stato meglio avessero taciuto.
A cura di Piergiorgio Petoia