E’ il primo Fiano di Avellino docg vegano e solidale, nato da uve coltivate in una fattoria sociale aperta a detenuti, disabili, rifugiati. Si chiama Isca, dal nome della localita’ ‘Isca delle Donne’ nel comune di Pratola Serra (Avellino), dove da quasi tre anni opera Gea Irpina: un luogo in cui l’ambiente viene rispettato, valorizzato, trasformato in risorsa sociale per il recupero di persone in difficolta’, grazie alla collaborazione di psicologi, volontari, associazioni. E per il secondo anno consecutivo Isca sara’ in vetrina al Vinitaly: l’anteprima nazionale e’ in programma martedi’ 11 aprile alle 11.30 in Piazza Irpinia, presso il padiglione Campania. Isca e’ nato l’anno scorso, ottenendo subito un buon successo. Esaurita la prima annata, si replica ora con tremila bottiglie per un vino ricavato al 100 per cento da uve Fiano, coltivate su un terreno argilloso e calcareo e vendemmiate nella prima decade di ottobre, quando la maturazione degli acini e’ avanzata. Il profumo e’ intenso e persistente, tra note di fiori bianchi e mela con una nota speziata che tende alla menta; un vino giovane che pero’ gia’ promette i sentori di nocciola tostata da sviluppare nella maturita’, tipica per un prodotto longevo come il Fiano. Per ora Isca e’ stato vinificato all’esterno, dall’azienda Vigne Irpine, a cura dell’enologo Domenico Polzone. La speranza e’ che la fattoria sociale un giorno possa costruire una sua cantina, ovviamente ecosostenibile, “per regalare ai nostri ragazzi il sogno di fare davvero fino in fondo con le proprie mani una ‘cosa’ identitaria come il vino”, sottolinea Luigi Fandelli, presidente della coop Gea Irpina. La struttura realizza, oltre il vino, varie produzioni di qualita’: piccoli frutti, conserve sott’olio, mosto cotto, marmellate. Prodotti, rigorosamente a chilometro zero, i cui proventi servono a sostenere le azioni della fattoria. Il vino Isca e’ vegano perche’, secondo quanto prevedono le procedure di certificazione, nella sua produzione non sono mai utilizzati elementi di origine animale. I tappi sono totalmente biodegradabili, i collanti per le etichette sono a base di sostanze vegetali. “La produzione di un vino vegano e docg e’ una novita’ nel mondo del welfare”, sottolinea la dottoressa Adele Galdo, responsabile della formazione della fattoria sociale. Apprezzato dagli enologi, Isca pero’ e’ soprattutto il prodotto di storie personali, dell’esperienza di giovani e meno giovani che accedono a programmi di inserimento socio-lavorativo in cerca di una svolta per la loro vita. “Il vigneto e’ l’area di lavoro principale della fattoria – spiega la psicologa Assunta Visconti – e con Isca la vigna diventa per noi il simbolo dell’impegno per il riconoscimento dei diritti delle persone e degli animali, la salvaguardia della propria salute e la tutela dell’ambiente”. Due dei cinque ettari della fattoria sono occupati dalle viti, il resto e’ utilizzato per ulivi, frutta, fragole, la serra dei piccoli frutti. Il progetto di Gea Irpina e’ stato promosso e realizzato dalla Caritas diocesana di Avellino, dall’associazione Il Pioppo e dalla coop sociale L’Approdo. Tra gli obiettivi futuri, un servizio di accoglienza residenziale (oggi solo semi-residenziale) per detenuti che hanno diritto a permessi premio ed ex detenuti in cerca di appoggio una volta usciti dal carcere.